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Attualità | 31 maggio 2022, 10:05

Ius Scholae, gli studenti savonesi chiedono una svolta: "Aspetto sentito anche da parte di chi ha la cittadinanza italiana"

Con il presidente dell'associazione studentesca SVolta Andrea Ferrari abbiamo fatto il punto anche sulla Maturità: "Sulla seconda prova ci voleva preavviso, molta confusione sui punteggi"

Ius Scholae, gli studenti savonesi chiedono una svolta: "Aspetto sentito anche da parte di chi ha la cittadinanza italiana"

Ius Scholae, maturità e criticità nei plessi scolastici. Questi i temi cruciali che interessano il mondo della scuola nelle prossime settimane e che vedono gli studenti coinvolti a 360 gradi.

Ne abbiamo parlato con Andrea Ferrari, presidente dell'associazione studentesca SVolta in vista proprio dell'inizio degli esami il prossimo 22 giugno e dell'arrivo per una discussione alla Camera il 24 giugno del testo che prevede che possa fare richiesta per la cittadinanza chi sia arrivato in Italia prima di aver compiuto 12 anni e porti a termine un percorso scolastico di 5 anni. 

La nuova proposta potrebbe permettere a tantissimi bambini nati e cresciuti in Italia di ottenere la cittadinanza con più facilità rispetto all’attuale trafila burocratica e sembra avere un consenso politico abbastanza trasversale: hanno infatti votato a favore Pd, M5S, Italia Viva e Forza Italia.

"In Italia un milione di immigrati non hanno la cittadinanza, c'è infatti un fermo nell'ottenere determinati diritti ed è importante che questa riforma che ricade su diversi settori, come per esempio la scuola, vada avanti - dice Ferrari - la riforma sarà un passo avanti, bisogna comunque farne altri, ma comunque questo sarebbe il primo".

Nel savonese non è semplice reperire i numeri, però l'attenzione degli studenti è altissima e la voglia di aiutare i compagni di classe alle prese con questa problematica è tanta.

"E' complicato perché molti non rimangono a Savona e chi rimane invece trova soluzioni. Si può dire però che nella provincia si superano le centinaia. Nelle scuole non ho sentito particolari problemi, ma è un aspetto che viene sentito anche da chi ha la cittadinanza".

L'esame di maturità invece è pronto a tornare quasi come prima della pandemia, ma con delle novità. La prima prova d'italiano è come sempre uguale per tutti, si svolgerà il 22 giugno, ed è composta da sette tracce ministeriali tra cui gli studenti potranno sceglierne una. La seconda prova invece avrà per oggetto le materie d'indirizzo e non sarà ministeriale, le tracce verranno scelte dalle commissioni e saranno uguali per tutto l'istituto. Ci sarà anche l'orale che si aprirà con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione (un testo, un documento, un problema, un progetto) e proseguirà con domande di educazione civica e presentazione delle esperienze legate ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento 

Cambiano quindi crediti e voti: 50 saranno punti di credito per il triennio e 50 per le prove, suddivisi nei 15 per la prima prova, 10 per la seconda e 25 per il colloquio. Ci saranno ancora i 5 punti bonus, ma verranno assegnati solo agli studenti che arriveranno all'esame con 50 punti di credito e nelle prove prenderanno almeno 30 punti.

"Si sta ritornando al periodo pre pandemia, con alcune differenze, la seconda prova è decisa dai professori e un po' di preavviso sarebbe stato meglio - continua il presidente dell'associazione studentesca savonese - c'è molta confusione sui punteggi è una valutazione sul quale ci vuole tempo, non c'è stata per nulla una discussione".

"La presenza del professore interno è chiaramente un aspetto positivo, però ci vuole preavviso, se il Ministero lo decide deve attuare un dialogo, siamo all'inizio di giugno, la maturità inizia fra 20 giorni e le informazioni sono arrivate a febbraio" puntualizza.

Il tema dell'obbligo di indossare la mascherina a scuola continua comunque a tenere banco e gli studenti sembrano dividersi.

"Sicuramente non ha senso che in certi posti, al bar o allo stadio non si è obbligati a metterla e a scuola sì, non si capisce la differenza ma non è un grave problema in questo momento" ha spiegato Ferrari.

La mancanza di fondi per la didattica e i problemi strutturali degli edifici sono criticità che avrebbero bisogno di soluzioni immediate e gli alunni vogliono un cambio di passo.

"L'istituto Della Rovere ad esempio è in difficoltà da anni così come altre scuole dove ci sono problemi con il riscaldamento, le finestre che non si aprono - conclude Andrea Ferrari - è importante che dalle parole si passi dai fatti, noi studenti continueremo a far presente le problematiche, la nuova amministrazione di Savona sta comunque iniziando un nuovo percorso rispetto al passato e siamo quindi fiduciosi".

Luciano Parodi

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