Attualità - 31 maggio 2022, 13:32

Albissola, spazio alla mostra di Piero Simondo: approda la sua retrospettiva antologica (FOTO)

Terza tappa, dopo Alba e Torino, di un progetto itinerante tra Liguria e Piemonte. Inaugurazione sabato 4 giugno al Muda

Sabato 4 giugno alle ore 18, al Centro Esposizioni MuDA di Via dell’Oratorio 2, ad Albissola Marina, aprirà al pubblico la mostra Piero Simondo. Laboratorio Situazione Esperimento, promossa dal Comune di Albissola Marina e dall’Archivio Simondo, con il contributo fondamentale della Fondazione De Mari. 

La mostra di Albissola (curata da Luca Bochicchio e Daniele Panucci) costituisce l’approdo ligure di questa prima retrospettiva antologica su Piero Simondo, dopo il grande successo delle tappe di Alba (Chiesa di San Domenico), Torino (Accademia Albertina) e San Maurizio Canavese (Casa Ramello) lo scorso autunno. Durante l’estate, a Cosio di Arroscia, paese natale di Simondo, si terrà la tavola rotonda conclusiva di questo grande evento.

Nel suo complesso, questo ampio progetto espositivo ha avuto il significativo sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, della Regione Piemonte e della Compagnia di San Paolo, nonché dei soci sostenitori dell’Associazione Archivio Simondo.  

Il progetto è accompagnato da un volume bilingue (italiano e inglese), edito da Gli Ori e Albertina Press, che contiene le immagini a colori delle opere esposte e una raccolta di testi inediti di autorevoli studiosi di storia dell’arte, di filosofia e visual studies: Luca Avanzini, Paul Bernard, Luca Bochicchio, Franco Brunetta, Flaminio Gualdoni, Karen Kurczynski, Lisa Parola, Sandro Ricaldone, Maria Teresa Roberto, Marco Senaldi, Sara Tongiani. Il volume si potrà acquistare nel bookshop del museo, ordinandolo in libreria o nelle principali piattaforme online, oppure scrivendo a laboratoriosimondo@gmail.com.

La mostra di Albissola

Le sale espositive del Centro esposizioni del MuDA e di Casa Museo Jorn ospiteranno una accurata selezione di dipinti, monotipi, sculture e video che, attraverso la loro eterogeneità, scandiscono i decenni di attività di Piero Simondo, attraversando tutta la seconda metà del secolo e soffermandosi su aspetti poco noti della produzione artistica dell’artista originario di Cosio di Arroscia.

Oltre ai monotipi – con cui l'artista diede inizio alla propria ricerca sperimentale ad Alba, nei primi anni ’50 insieme a Pinot Gallizio e, successivamente, ad Asger Jorn - in mostra saranno presenti le topologie, i dipinti tridimensionali realizzati a partire dai primi anni ’60 a Torino, che costituiscono una sorta di corrispettivo sperimentale agli studi teorici sul concetto di spazio nelle teorie di Poincaré (oggetto della tesi di laurea in Filosofia di Simondo, all’Università di Torino con il Prof. Nicola Abbagnano). Saranno inoltre esposti alcuni grandi dipinti che denotano la tensione verso lo spazio e l’ambiente architettonico, sottolineato anche da pannelli decorativi e sculture mobili.

Tra gli anni ’60 e ‘90 l’artista sperimentò diverse tecniche di generazione spontanea dell’immagine (tra cui ipo-pitture, nitroraschiati, decalcomanie, collage), che nella mostra albissolese trovano ampio spazio. Attraverso la mostra diffusa sarà infatti possibile conoscere meglio l’originale ricerca artistica di Simondo, figura che ebbe un’importanza notevole per lo sviluppo delle relazioni artistiche, intellettuali e culturali internazionali nella città di Torino e nel territorio cuneese e savonese.

Interessato ai processi di creazione delle immagini e alla situazione-laboratorio, Simondo ha sempre sperimentato tecniche e linguaggi espressivi anti-convenzionali. Evitando di appiattirsi su correnti o stili e creando opere con tecniche e materiali disparati, egli elaborò metodologie e teorie anche in forma scritta, realizzando numerosi libri e saggi su temi quali lo strutturalismo, il labirinto, il pensiero logico, la psicologia della conoscenza, l’arte elettronica. Analizzando le opere, i testi teorici e i progetti, è possibile seguire gli sviluppi del pensiero critico di un uomo che ha sempre cercato e trovato nel laboratorio e nella ricerca sperimentale le chiavi metodologiche e processuali di un’attività artistica in costante movimento, praticata in chiave sociale e didattica, oltre che estetica. Accompagneranno le opere alcuni video sperimentali ritrovati nell’archivio personale dell’artista.

Casa Museo Jorn ospita due sezioni sperimentali: un allestimento nello studio di Jorn con alcune tra le più importanti opere di Simondo in dialogo tra loro e con il suggestivo spazio; mentre nella casa, le opere realizzate da Jorn con i bambini, nell’ambito del secondo esperimento del Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista del 1955, entrano in relazione con le opere realizzate dai bambini allievi di Franco Brunetta. Brunetta (curatore di questa specifica sezione), fondatore de "La Bottega delle Nuove Forme” (San Maurizio Canavese), maestro di scuola e soprattutto allievo e amico di Simondo, insieme ai bambini “bottegai” ha portato avanti i laboratori sperimentali di Simondo, proseguendone e sviluppandone i principi.

"Il collegamento tra i territori Piemonte-Liguria è motivo di continua ricerca per capire le potenzialità. È la testimonianza di tanti incontri di pensiero, non solo il caso di Simondo, l'esperienza ci deve portare a trarre ispirazione sempre di più - ha detto il presidente della Fondazione De Mari Luciano Pasquale - Non c'è solo la componente artistica e poetica nella cultura, ma anche la capacità di trasformare il valore anche economico dei territori".

"Sono molto onorato del fatto che si possa ospitare ad Albissola questa bellissima mostra. Facendo sistema tra i territori, gli enti locali, le istituzioni private, si possono fare e organizzare mostre di altissimo livello come questa di Simondo che esplora rapporti che si sono sviluppati e nati con lui grazie a Jorn - ha proseguito il sindaco di Albissola Marina Gianluca Nasuti - se si sceglie il nostro sistema museale è motivo di orgoglio, perchè significa che siamo sempre più pronti ad ospitare eventi importanti".

"Ad Albissola vedremo il ventaglio di tecniche che questo artista sperimentava. Aveva questa serietà metodologica che derivava dalla sua impostazione filosofica. Questa mostra sintetizza le mostre che ci sono state ad Alba, Torino e San Maurizio Canavese" ha concluso il curatore della mostra Luca Bochicchio.