"Ci tengo ad esprimere tutta la mia soddisfazione per l'approvazione all'unanimità dell'ordine del giorno per chiedere la riapertura del pronto soccorso di Albenga che ho presentato assieme ai colleghi di opposizione Giovanni Parascosso e Martino Schivo".
Cosi commenta in una nota Jan Casella, consigliere comunale di "Alassio Volta Pagina".
"Durante la discussione c'è stato un dibattito a tratti anche molto acceso ma alla fine ha prevalso l'idea di mandare un forte segnale unitario alla Regione e agli organi competenti: il nostro territorio necessita e vuole una sanità pubblica di qualità e un ospedale con un pronto soccorso aperto H24" conclude Casella.
Questo il dibattito in Consiglio comunale, la seduta si è tenuta nella serata di ieri: "E' un argomento che certo non ci vede divisi - ha spiegato Angelo Galtieri - Ma dobbiamo essere anche responsabili e valutare oltre l'emotività, approfondire l'argomento e capire cosa si può e non si può avere. Il decreto Balduzzi sotto il ministro Monti ha riordinato la materia sanitaria e stabilito criteri che non tengono conto dell'aumento dei flussi turistici. Secondo me dobbiamo indirizzare al Governo una richiesta di variazione del decreto per consentire al presidente della Regione, ammesso che trovi risorse, di riaprire il pronto soccorso".
"Apprezzo l'invito alla razionalità, ma non sono convinto che tutto dipenda dal decreto Balduzzi e dal quadro normativo ad oggi in vigore - ha proseguito Martino Schivo - A prescindere dall'elemento specifico (pronto soccorso) non si può negare la forte domanda e un bisogno di maggiore assistenza sanitaria. Non è un fenomeno immaginario. E' reale. Di fronte a questo stato delle cose forse occorre chiedersi se quei modelli cui si è fatto riferimento per anni prima del fenomeno pandemico, siano ancora validi o se invece vadano rivisti. Nel post pandemia ci sono molte ipotesi. Io proporrei prima di tutto - prendendo esempio dal Consiglio comunale di Pietra Ligure - un invito al presidente della Regione a venire a discutere del problema in questo Consiglio".
"Credo che questo ordine del giorno non necessiti di modifica, sono stati aggiunti temi, ma noi siamo qui per dare uno stimolo per dare voce a un'esigenza. L'obiettivo è stimolare risposte da parte del soggetto più direttamente interessato" ha commentato il consigliere Giovanni Parascosso
"Non si parla di slogan, il comitato che conduce la battaglia per il pronto soccorso non è impegnato in una battaglia che ha colore politico, ma è una questione di dare voce a un bisogno - ha aggiunto Jan Casella - Oggi (ieri per chi legge, ndr) chiediamo di mandare un messaggio forte in merito alle dichiarazione di Toti 'ad Albenga non ci sarà più un pronto soccorso'. Non chiediamo la testa del presidente della Regione, ma la difesa di un servizio fondamentale sul territorio. Ho sempre accettato modifiche per avere una voce unica, questa volta ho chiesto un messaggio coeso. Poi potremo anche fare altre azioni sulla base di come proseguirà. La richiesta deve arrivare chiara: questo territorio - non un campanile - ha bisogno di un ospedale di qualità e di un pronto soccorso. Questa non può essere una battaglia politica".
"Quando ho svolto ruolo di consigliere regionale è stato proprio il periodo in cui il Pd e il presidente Burlando con l'assessore Montaldo hanno chiuso il pronto soccorso di Albenga. Lo era di nome, ma non di fatto perchè non c'era cardiologia, ortopedia e la rianimazione chiudeva al venerdì sera. Mi sono battuto per la riapertura conscio del fatto che se non ci sono questi fondamentali reparti e relativo personale medico e infermieristico, il pronto soccorso non si può chiamare tale. Eppure sono venuto alla manifestazione sapendo che mancavano cardiologia e ortopedia - ha spiegato il sindaco Marco Melgrati - Nonostante io sia favorevole alla sanità pubblica, una soluzione era cedere l'ospedale a un privato cui si poteva imporre di dotarsi di queste specialità. Per tutta una serie di problemi questa cosa non è stata realizzata. Con fatica ci siamo riappropriati di un punto di primo intervento. Ho lottato per salvare emodinamica, per il punto nascite di Albenga prima e di Santa Corona poi, nonchè del pronto soccorso pediatrico. Con la pandemia è cambiato il mondo ed è stata la scusa di una certa parte amministrativa per svuotare l'ospedale di Albenga. Una delle cose che ti dicono è che non ci sono i medici ed è anche vero, per tanti motivi. Noi possiamo anche votare questo ordine del giorno, consapevoli del fatto che è carta straccia. In queste settimane si è fatta demagogia. Che tipo di pronto soccorso potremmo avere? Votiamolo con la consapevolezza che si tratta di un documento simbolico che non cambierà nulla. Richiederei piuttosto la riapertura immediata del punto di primo intervento. Possiamo votarlo, ma sapendo che si tratta di demagogia: Albenga non è attrezzato per questo".
Il consigliere Schivo ha poi ripreso la parola: "Concorso col sindaco su tutto tranne che sulle conclusioni. Anche un ordine del giorno simbolico ha valore".
"Io credo si possa votare questo documento, ma chiedo un emendamento finale dove si invita il presidente della Regione ad attivarsi immediatamente per aprire il Punto di Primo Intervento ad Albenga" ha replicato Melgrati.
"Un ordine del giorno per la riapertura del punto di primo intervento lo abbiamo già approvato (l'avevo presentato io). Non vogliamo un cambio di insegna. Leghiamoci a quello che ci chiede il territorio. Non possiamo rassegnarci al fatto che sia stato svuotato un ospedale nuovo e strategico" ha proseguito Casella.
In conclusione il sindaco Melgrati ha chiesto di aggiungere: "E, nelle more dell'attivazione del pronto soccorso, di riaprire nell'immediato il punto di primo intervento".