Attualità - 25 maggio 2022, 10:39

Completamento dello svincolo A10 di Feglino, l'Amministrazione: "Opera semplice da realizzare a beneficio di tutto il comprensorio"

L'assemblea regionale ha approvato l'odg per impegnarsi nel raddoppio: "Ridotto impatto sull'ambiente e ambientale rispetto all'esistente, con costi contenuti a cui potrebbe conrtibuire anche il concessionario"

Arrivando nell'abitato di Feglino due cose saltano subito all'occhio: il grande patrimonio boschivo nel quale è immerso il borgo dell'entroterra finalese, un vero e proprio "parco giochi" per gli amanti dell'outdoor, e il lungo cavalcavia autostradale che squarcia in due il paese non solo turbandone la quiete con l'immancabile brusio dei tanti mezzi pesanti ma anche spezzando l'orizzonte visivo sulla valle dell'Aquila.

Eppure, quell'opera così invasiva è diventata, nel corso degli anni, ironicamente famosa non solo per l'impatto ambientale e paesaggistico, quanto per la sua assurda unicità logistica. Vi è infatti la sola possibilità di entrare o uscire dal suo casello se si è diretti o si proviene da levante.

Dopo diversi gridi d'allarme lanciati dalle amministrazioni locali finalmente ieri, grazie all'ordine del giorno presentato unitariamente dai consiglieri savonesi Arboscello (Pd), Brunetto (Lega) e Vaccarezza (Cambiamo) e approvato all'unanimità dall'assise regionale, la politica regionale si impegnerà per arrivare a un completamento dello svincolo sulla direttrice di ponente, verso il confine di Stato.

"Questa situazione, in essere da sempre - spiega il sindaco Roberto Barelli - costituisce sia un grave limite all’utenza autostradale, sia un forte impedimento allo sfruttamento delle potenzialità del casello. Completarlo, per di più, non richiederebbe costruzioni 'ex novo' ma solamente l'esecuzione di opere di facile realizzazione su un'infrastruttura già predisposta, dal ridotto impatto geologico ed idrogeologico e non aumentano, se non marginalmente, quello paesistico e ambientale già esistente".

Anche l'aspetto economico sarebbe quindi contenuto, "dell'ordine di pochi milioni di euro, un importo modesto considerato il contesto di settore - aggiunge il primo cittadino - che potrebbe oltretutto essere realizzato dal soggetto concessionario, e quindi non impattante sui bilanci pubblici, generando al tempo stesso evidenti e diffusi effetti positivi per la collettività".

Insomma, il suggerimento di un'operazione simile a quella portata avanti dalla Giunta nelle proposte al Mims che ha proposto, nella predisposizione del bando ministeriale di riaffido della concessione autostradale dell'A10, la realizzazione del nuovo casello di Cipressa a carico di Autofiori.

Si tratterebbe quindi di una sorta di risarcimento alla comunità feglinese, con la speranza che possa non rimanere lettera morta come già invece accaduto nel 2011, con l'ordine del giorno che impegnava la Giunta a sollecitare la Società Autostrada dei Fiori circa la realizzazione di uno studio di fattibilità per l'opera, finito nel dimenticatoio.

 

Redazione