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Al Direttore | 11 maggio 2022, 08:15

Lettera al direttore: "Quando l'assemblea di condominio 'sbianchetta' il parcheggio disabili"

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di Nicola Nocera da Borgio Verezzi: "Più avanzano gli anni e meno sensibili a certe tematiche sembra che diventiamo"

Lettera al direttore: "Quando l'assemblea di condominio 'sbianchetta' il parcheggio disabili"

Le vicende legate all'utilizzo del parcheggio disabili di un condominio di via Valle a Borgio Verezzi nello sfogo ricevuto dalla nostra redazione. A firmarlo è Nicola Nocera che afferma come nell'edificio in questione "da sempre esiste controversia tra condomini normo dotati e diversamente abili per l’utilizzo del parcheggio disabili, riservato dal costruttore, ai sensi della legge 9 gennaio 1989 n. 13 e del D.M. N. 236 DEL 14 Giugno 1989. Con delibera d’assemblea ordinaria tenutasi in data 10 Agosto 2005, con un’apposito punto inserito all’ordine del giorno della stessa, si rammentava che il posto auto comune nel cortile è dedicato ai portatori di handicap e non è un posto auto condominiale; nel 2005 un condomino era disabile in possesso del contrassegno per sosta di autoveicoli al servizio di disabili con gravi difficoltà deambulatorie".

"Successivamente - prosegue - con delibera d’assemblea straordinaria tenutasi in data 22 Novembre 2014, una minoranza di condomini, senza che il punto fosse inserito all’ordine del giorno, deliberava che il posto auto che nella planimetria ufficiale allegata al Regolamento di condominiale risulta sbianchettato (non mi risulta che nel regolamento sia allegata una planimetria) quindi può essere utilizzato come posto auto di cortesia, da destinarsi esclusivamente al parcamento degli autoveicoli degli ospiti dei condomini. E così sparisce il parcheggio disabili realizzato dal costruttore e vincolato dalla legge 13/1989 e relativo D.M. di attuazione n. 236/1989".

Nel frattempo i condomini diversamente abili "in possesso del contrassegno per sosta di autoveicoli al servizio di disabili con gravi difficoltà deambulatorie" sono aumentati: due nel 2014 fino a 3 nel 2022.

A questo punto sorge spontaneo chiedersi se l’amministratore di condominio non abbia potere in materia di posto auto da riservare al portatore di handicap. "La buona notizia, poco nota in verità - spiega sempre Nocera - è che nel 2007 l’Italia ha sottoscritto la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità in virtù della quale sono vietate sia le discriminazioni dirette, che si hanno quando un portatore di handicap viene trattato con meno favore rispetto ad una persona senza disabilità, sia le discriminazioni indirette, che si hanno quanto un atto, un comportamento, una prassi o anche una disposizione, apparentemente neutri, permettono di fatto di trattare in modo meno favorevole i portatori di handicap rispetto a colori che non hanno problemi di deambulazione".

A fronte di ciò, Nocera evidenzia: "Il condominio ha posti auto sufficienti per tutti i condomini, con la conseguenza che l’amministratore ai sensi dell’art. 1130 c.c. può e deve disciplinare l’uso dei beni comuni per assicurare il miglior godimento delle stesse a tutti i condomini, con la conseguenza che rientra nei suoi poteri/doveri riservare, senza necessità di alcuna delibera assembleare, un certo numero di posti ‘più comodi’ corrispondente alle autovetture destinate al servizio di persone con problemi motori, atteso che comportandosi diversamente opererebbe una discriminazione indiretta. Nel condominio è successo il contrario: i diritti dei disabili sono stati 'sbianchettati"".

"Il D.M. n. 236/1989 stabilisce che nelle aree di parcheggio devono, comunque, essere previsti, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, posti auto di larghezza non inferiore a m 3,20, e riservati gratuitamente ai veicoli al servizio di persone disabili. Detti posti auto, opportunamente segnalati, sono ubicati in aderenza ai percorsi pedonali e nelle vicinanze dell’accesso dell’edificio o attrezzatura.
Le disposizioni sopra espresse trovano applicazione negli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata".

"Scrivo queste righe in quanto demoralizzato da questi comportamenti - conclude Nicola Nocera - Più avanzano gli anni e meno sensibili a certe tematiche sembra che diventiamo. Solo di chi vive la disabilità potrà capire il mio rammarico".

lettera firmata

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