Un buon esercizio fisico, svolto con costanza, è fondamentale per mantenersi in forma e prevenire o recuperare infortuni e problemi muscolari fastidiosi, anche per chi non pratica sport. A volte però può non bastare.
Da ormai diverso tempo la ricerca nel settore della cura di questi aspetti della salute, oltre al massaggio, ha fornito ai professionisti della fisioterapia un importante e sempre crescente contributo in termini tecnologici, con la nascita di macchinari in grado di corroborare e anche migliorare l'efficacia dell'azione manuale di fisioterapisti e massaggiatori.
Uno degli ultimi ritrovati della tecnica è la macchina Q-Physio la quale, nel combinato con esercizio e massaggio, porta diversi benefici in chi viene sottoposto a un suo trattamento. Ce lo spiega il dottor Emanuele Ferroglio che, nel suo "Studio Fisioterapico dr. Ferroglio" di Corso Marconi 208 a Cairo Montenotte, abbina le proprie conoscenze, sia quelle maturate negli oltre cinque anni di esperienza nel mondo sportivo che quelle acquisite con gli studi presso l'Università svizzera di Chiasso, all'uso di questo ultimo ritrovato nel mondo dei macchinari medicali.
"Potremmo definirla un'evoluzione della Tecar ordinaria: attraverso dei guanti speciali in tessuto e fibra metallica c'è la possibilità di poter svolgere un massaggio decontratturante agendo sui 'trigger point'. Questo rende più efficace il trattamento, sia quello strumentale che quello manuale - spiega il dottor Ferroglio - Lavorando con microonde elettromagnetiche che vanno a ripolarizzare le membrane cellulari sia muscolari, sia tendinee o di tutti gli altri tessuti molli, riequilibrando l'omeostasi e dando un ricambio sanguigno, venoso e arterioso, alla muscolatura, permettendo così ai muscoli di drenare il lattato che si forma durante gli sforzi fisici per ridare elasticità e tonicità al muscolo".
Particolare funzionalità si ha quindi, ad esempio, dopo una partita o un allenamento pesante perché si accorciano i tempi di recupero in quanto "il macchinario, utilizzabile senza limiti di tempistiche ma adeguabile al soggetto trattato e all'esposizione necessaria, lavora su di un meccanismo di anabolia - spiega il dottor Ferroglio - quindi di aumento esponenziale delle funzioni base di recupero del corpo", ma non solamente. Recupero che non è solamente quello a seguito di sedute di allenamento particolarmente 'stressanti' o a sforzi intensi, ma anche da infortuni lievi come microtraumi muscolari "perché è possibile drenare gli ematomi più velocemente, oppure agire su edemi, contratture, strappi o stiramento. In questi ultimi due casi è particolarmente consigliabile, dopo un periodo acuto, un massaggio drenante nelle zone limitrofe al danno per permettere al corpo di drenare l'ematoma interno e avviare la ricostruzione del muscolo, importante per evitare la creazione di tessuti fibrotici senza specificità".
Per il recupero attivo, oltre ai macchinari, è importante coadiuvare il massaggio "scaricando la muscolatura attraverso i "tape", gli ormai celebri nastri colorati che possono svolgere una duplice funzione ben nota al dottor Ferroglio: "Possono essere facilitanti al movimento del muscolo per non sollecitarlo in maniera eccessiva dopo alcuni problemi, oppure drenanti nel caso di ematomi subcutanei o muscolari. Il risultato, combinato a un trattamento strumentale, può portare anche a dimezzare i tempi di recupero da infortuni".
Nello studio fisioterapico cairese del dottor Ferroglio sono comunque diverse le strumentazioni a disposizione del benessere fisico di atleti e non, dai laser di ogni tipologia, fino a tens e ionoforesi, mentre per ottenere un effetto antalgico su tutto il corpo quando si è soggetti a un grosso stress, in una seduta di soli 40', è disponibile la Limfa Therapy: "Agendo sul sistema nervoso porta a un rilassamento e quindi è rivolta a chiunque, per gli sportivi invece consenten anch'essa un recupero più veloce dagli infortuni da traumi ossei".
Non solo strumentazioni però. Attenzione anche alla posturologia, "importante in quei casi dove si sviluppano problemi agli adduttori: è sempre meglio controllare l'equilibrio del bacino e della zona pelvica per non incorrere nelle classiche patologie come pubalgie, talloniti o altre legate all'asse inferiore. Nel complesso va sempre considerata la biomeccanica del paziente: un'infiammazione rimossa ma con una scorretta postura è destinata a ripresentarsi. Per questo è fondamentale un controllo costante".