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Attualità | 29 aprile 2022, 07:28

Obbligo vaccinale agli "over 50". Terza dose effettuata, ma arriva ugualmente la multa: "Equiparata a una no vax"

Il caso di una donna finalese che ha dovuto posticipare per motivi di salute la somministrazione: "La soluzione? Dallo sportello Asl il consiglio di rivolgersi a un giudice di pace"

Obbligo vaccinale agli "over 50". Terza dose effettuata, ma arriva ugualmente la multa: "Equiparata a una no vax"

Di certo non propriamente tempestiva, inesauribile però senza dubbio. Nelle scorse settimane si è messa in moto la macchina dell'Agenzia delle Entrate per notificare a chi ha compiuto i 50 anni e non ha portato a compimento il ciclo vaccinale completo con tre dosi l'avviso di regolarizzare la propria posizione entro dieci giorni per evitare, entro i sei mesi, la sanzione da 100 euro prevista dal decreto ministeriale.

Una messa in mora partita al ritmo di 100mila lettere spedite al giorno cominciata con qualche settimana di ritardo rispetto alla data di ingresso in vigore del provvedimento governativo da imputarsi, come spiegato dal Ministero della Salute, a un laborioso incrocio di dati tra le banche dati vaccinali delle Asl e quelle anagrafiche.

Nel frattempo c'è chi si è messo in regola. Tra questi chi, in questo lasso di tempo, ha dovuto posticipare la dose booster per motivi di salute, mettendosi in pari con gli obblighi vaccinali con qualche giorno di ritardo rispetto alle tempistiche previste.

E' il caso di una donna del finalese, che ci racconta: "Mi sarei dovuta sottoporre alla vaccinazione l'1 febbraio, una volta decorso il tempo necessario che la separava dalla seconda dose. Per motivi di salute però la vaccinazione è stata posticipata, tra l'altro nemmeno di troppo tempo, al 23 febbraio, quando sono stata vaccinata in farmacia".

"Non è corretto di fare di tutta l'erba un fascio, mi sento così paragonata a un no vax - continua - In famiglia, pur con tutti i dubbi che si potevano avere su questo vaccino e tutte le obiezioni che uno potrebbe sollevare, siamo tutti vaccinati avendo affrontato l'argomento con coscienza della situazione globale e del fatto di avere in casa una persona anziana e altri soggetti con fragilità".

Un caso, quello del deferimento dell'obbligo vaccinale, previsto tra le eccezioni per cui la sanzione non sarebbe dovuta essere comminata: "Eppure ora sarà a mio carico dimostrare, come non si riesce a capire bene, che effettivamente vi era un valido motivo. Ho provato a rivolgersi agli uffici dell'Asl, la risposta? Il consiglio di rivolgersi al giudice di pace, quindi a nostre spese, per una mancanza di comunicazione tra entità della sanità che ritengo inconcepibile".

"È mortificante in questo modo essere paragonati a chi, mettendo a rischio se stesso e la comunità, non ha nemmeno una vaccinazione o pensare che c'è chi, per evitare il vaccino, si è fatto contagiare apposta" aggiunge il marito della signora coinvolta.

Diverse sono infatti le segnalazioni di casi in cui risulta poco chiaro l'iter attraverso cui segnalare, entro 10 giorni, alla Asl di competenza il motivo del posticipo. Nel caso non venga ritenuta valida dall'azienda sanitaria la giustificazione l’iter andrà avanti con la notifica da parte dell’Agenzia delle Entrate, via pec o raccomandata, dell’avviso di addebito che avrà valore di titolo esecutivo. Il destinatario avrà comunque 60 giorni di tempo per pagare oppure 30 per presentare ricorso davanti al Giudice di pace, ovviamente a spese del cittadino.

"Insomma, oltre il danno la beffa: pagare la multa costerebbe meno del ricorso...

Mattia Pastorino

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