13 aprile, un consiglio comunale straordinario convocato dalla minoranza ad Albenga, rappresentata da Distilo, unito a FI e Lega, per discutere la delibera da loro siglata, a cui sono seguiti gli emendamenti proposti dalla maggioranza, ha infiammato gli animi.
Oggi, 14 aprile, a freddo, ma neanche troppo, le dichiarazioni da parte del consigliere comunale Eraldo Ciangherotti: “Il sindaco Riccardo Tomatis è incapace di gestire la sanità nell’interesse dei cittadini albenganesi. Il quadro, già chiaro da diverso tempo, emerge nuovamente con forza a seguito del voto del consiglio comunale di ieri sera, che ha respinto, a colpi di emendamenti, l’ordine del giorno presentato da Lega e Forza Italia per il trasferimento del Dea di II livello dal Santa Corona al Santa Maria di Misericordia”.
“Alla fine tutti i nodi vengono al pettine - spiega l’esponente forzista -. Il legame che unisce il sindaco Tomatis al suo datore di lavoro, l’Asl2, lo rende inadeguato a difendere gli interessi dei cittadini. A cosa serve, come dichiarato dal sindaco nei giorni scorsi, provare a chiedere chiarimenti sul decreto Balduzzi con l’aiuto dell’onorevole Franco Vazio? Il testo è chiaro e non si presta a interpretazioni. Il bacino del finalese e dell'albenganese sommato insieme, non ha alcun diritto ad avere due pronto soccorsi a 15 km di distanza. Per riavere il Pronto soccorso di Albenga, bisogna cambiare la legge nazionale e qui più che Giovanni Toti è il Ministro del partito democratico Roberto Speranza a dover modificare le norme. A questo punto, il dubbio, piuttosto, è che il duo targato Pd Tomatis-Vazio abbia messo in piedi tutta questa sceneggiata solo per compattare la gente intorno al sindaco”.
“Guarda caso - prosegue Ciangherotti -, Riccardo Tomatis ha iniziato a chiedere un pronto soccorso per l’ospedale di Albenga nel momento peggiore della sua amministrazione, ovvero quando è iniziato lo strappo con il presidente Diego Distilo. Arrivati a questo punto, il sottoscritto non intende prendere parte a questo teatrino organizzato solo per provare a dare credibilità ad un sindaco inadeguato. Riccardo Tomatis deve rispondere un giorno al suo datore di lavoro, l’Asl, e un altro giorno al suo partito politico, il Pd. Come può un sindaco in questa posizione difendere seriamente gli interessi dei cittadini in un ambito così importante come la sanità?”.
Per Ciangherotti l’unica strada percorribile è la riapertura del punto di primo intervento: “È inutile girarci intorno - conclude -. Il decreto Balduzzi parla chiaro e non ammette deroghe. Toti non potrà mai autorizzare due pronto soccorso a 15km di distanza in un bacino di abitanti pari a circa 110 mila unità. Questo dovrebbe bastare per far comprendere ai cittadini che l’iniziativa del sindaco Tomatis è puramente strumentale e finalizzata all’ottenimento di facili consensi sulla salute delle persone. Tutti vogliamo un Pronto soccorso per ogni distretto sanitario, ma un pronto soccorso per esistere ha bisogno di un reparto di chirurgia, di un preparto di ortopedia, un reparto di ginecologia oltre ad altre strutture e tutto ciò è possibile solo ed esclusivamente, modificando la legge o trasferendo il Pronto soccorso di Pietra Ligure nel nostro Ospedale di Albenga. L’unica richiesta seria e concretamente realizzabile, quindi, che possiamo e dobbiamo fare è quella di riportare ad Albenga un punto di primo intervento funzionale alle esigenze-emergenze del territorio. Tutto il resto è solo un libro dei sogni che il sindaco sta vendendo agli albenganesi con la speranza di essere rieletto”.