Attualità - 12 aprile 2022, 19:42

Processo Tirreno Power, Uniti per la Salute: "Per la difesa oltre un milione di tonnellate di carbone l'anno non influivano sulla qualità dell'aria"

Ascoltato ancora il consulente della difesa e, per le parti civili, il legale di Wwf

Nuova giornata di udienze per il processo per "disastro sanitario e ambientale" in cui è coinvolta Tirreno Power e 26 tra suoi dirigenti e amministratori.

"E' stato ancora una volta ascoltato il consulente delle difese, ing. Giovanni Micheloni, che ha così terminato la sua lunghissima esposizione nella quale, nel corso di ben tre udienze, si è diffuso nella trattazione di diversi e svariati argomenti dalla meteorologia alla sanità pubblica, dalla chimica dei metalli alla fisica dell'atmosfera all'epidemiologia" scrive in una nota l'associazione Uniti per la Salute.

"Così continua la teoria dei numerosi consulenti delle difese che cercano di contestare l'impianto accusatorio fondato sulle perizie scientifiche dei consulenti della pubblica accusa e autorevolmente avvalorato dall'importante studio di coorte del CNR" scrivono ancora.

"Dopo l'esposizione del consulente della difesa - racconta la nota - c'è stato il controesame del Pubblico Ministero che entrando nel vivo degli argomenti esposti dal consulente della difesa ne ha significativamente contestato diversi aspetti. Quindi per le parti civili l'avvocato Marco Casellato, legale di WWF".

"Per parte nostra - continuano quindi dall'associazione - nella lunga esposizione del consulente ing. Micheloni abbiamo anche dovuto ascoltare che secondo le sue teorie, le emissioni della centrale (ricordiamo ben oltre un milione di tonnellate di carbone bruciate all'anno) non avrebbero influito sulla qualità dell'aria".

"Va bene che di questi tempi si sente dire di tutto e su tutto, ma questa affermazione ha dolorosamente colpito la nostra sensibilità e a nostro parere anche un elementare senso logico - attaccano da Uniti per la Salute - D'altronde, dopo aver distribuito 'patenti' di inattendibilità ai consulenti epidemiologi della Procura e agli studiosi del CNR, l'Ingegnere Micheloni (se non erriamo laureato in ingegneria civile ergotecnica) ha infine ammesso di non avere al proprio attivo neppure uno studio o una pubblicazione in materia di epidemiologia".

"Ribadiamo quindi il nostro interesse diretto alla vicenda processuale che tocca sul vivo la sensibilità e le preoccupazioni di una intera comunità" conclude la nota.

Redazione