Politica - 05 aprile 2022, 16:19

Spotorno, la minoranza contro il piano Zsc, Spiga e Pendola: "Freno all'economia turistica, va rivisto o ritirato"

Agli esponenti di "Noi per Spotorno che Vorrei" si unisce l'ex vice presidente provinciale Bonasera: "Piano approvato senza incontri con gli amministratori del territorio"

Continua a suscitare perplessità il piano di gestione delle Zone di Conservazione Speciali approvato lo scorso 28 febbraio dal consiglio provinciale.

E così, come successo col sindaco di Finale, diversi sono gli amministratori scettici su una "delibera assunta 'in silenzio' e, ancorché nel testo venga messo nero su bianco che i territori siano stati ascoltati, sull’argomento a Spotorno mai se n'è parlato". Ad affermarlo sono i consiglieri spotornesi di opposizione del gruppo "Noi per Spotorno che Vorrei", Massimo Spiga e Francesco Pendola.

Il comune rivierasco ha infatti un vasto retroterra compreso nella Zsc denominata "Rocca dei Corvi-Mao-Mortou", che comprende anche i territori di Bergeggi, Vezzi Portio e Vado.

Aggiunge Francesco Bonasera, ex vice presidente della Provincia e referente locale della Lega Salvini Premier: "Il modo come è stata portata in consiglio la pratica e la mancanza di informazione mi ha lasciato perplesso. Posso assicurare che durante i tre anni del mio mandato mai abbiamo parlato in maggioranza delle Zsc e agli incontri tenutisi con i sindaci del territorio non ha mai partecipato alcun consigliere ma solo i funzionari dell’Ente. Pertanto insieme ai consiglieri della Lega Spiga e Pendola abbiamo predisposto delle osservazioni finalizzate a far modificare e a revocare la delibera di piano che ci riguarda". 

Aggiungono Spiga e Pendola: "Un piano di gestione del nostro territorio a prevalente vocazione turistica dovrebbe essere un volano per il rilancio dell’economia e non un freno. Il turismo viene fatto anche offrendo le bellezze del nostro entroterra, con le passeggiate a piedi tra i sentieri e con le bike. 'Mao Crest' è diventato un noto percorso anche impegnativo per gli amanti di questo sport. Queste iniziative vanno incentivate senza laccioli e senza dover sempre sottostare all’eventuale 'procedura di valutazione d’incidenza da parte dell’ente gestore'".

Conclude infine Bonasera: "Anche sull’attività venatoria il piano di gestione è intervenuto a normare. Infatti, mentre il comma 1 dell’Art.7 enuncia che questa pratica è ammessa, il successivo comma stabilisce 'l’ente gestore può definire ulteriori limitazioni parziali o totali alla pratica venatoria'. Riteniamo che la caccia sia normata da leggi regionali e nazionali e così debba proseguire, ricordando come, soprattutto nel nostro territorio, questa sia altamente utile nel contenimento della proliferazione dei cinghiali che ormai, troppo spesso, si vedono pascolare nelle aiuole del nostro paese".

Redazione