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Attualità | 31 marzo 2022, 11:23

Emendamenti al ddl Concorrenza sui porti, Compagnia Portuale savonese e sindacati all'attacco: "Siano ritirati, gettano i lavoratori nell'incertezza e precarietà"

"Attaccano il quadro regolatorio del lavoro portuale e, conseguentemente, lo stesso mercato del lavoro del settore"

Emendamenti al ddl Concorrenza sui porti, Compagnia Portuale savonese e sindacati all'attacco: "Siano ritirati, gettano i lavoratori nell'incertezza e precarietà"

Emendamenti presentati al Senato al ddl Concorrenza soprattutto sull'interscambio nei porti che hanno visto i sindacati e la Compagnia Portuale Savonese alzare la voce e puntare il dito.

"Questi emendamenti gettano l'intera portualità, e in particolare i lavoratori, nella più assoluta incertezza e precarietà. Permettere l'interscambio di manodopera tra terminal in concessione ad uno stesso soggetto significa agire in senso esattamente opposto allo spirito di 'concorrenza' minando alla radice i principi su cui si fonda il mercato regolato del lavoro portuale e stravolgere un sistema che ha dato e sta dando ottimi risultati in termini di concorrenza e di flessibilità - dicono dalla Compagnia Unica Portuale Savonese - Un ruolo decisivo in questo quadro hanno ad oggi gli articoli 17 (le compagnie Portuali) il cui ruolo e la cui stessa sopravvivenza vengono messi in discussione dalle proposte emendative di cui sopra".

"Tanto più grave appare il disegno in atto se inquadrato in questo preciso momento, in una fase cioè in cui dopo la grave crisi provocata dalla pandemia e con le incertezza dovute al conflitto in Ucraina, il settore marittimo portuale sta dando incoraggianti segnali di ripresa dovuti anche al clima di pace sociale finora in essere, rispetto al quale azioni di questo tipo rischiano di avere gravissime ripercussioni - continuano dalla Culp - La Compagnia Portuale di Savona, unitamente alle Organizzazione Sindacali, sarà in prima linea per impedire questo disegno provocatorio che rischia seriamente di mettere in discussione non solo il suo ruolo, oggi fondamentale per il buon funzionamento del Porto, ma la sua stessa esistenza".

"Continua l’assalto ai porti italiani ed ai lavoratori portuali". E' invece la denuncia del segretario nazionale della Filt Cgil Natale Colombo, spiegando che "i numerosi emendamenti al disegno di legge Concorrenza attaccano il quadro regolatorio del lavoro portuale e, conseguentemente, lo stesso mercato del lavoro del settore".

Secondo il dirigente nazionale della Filt Cgil "non sono assolutamente giustificabili gli emendamenti, tesi a consentire, e quindi a legittimare, lo scambio di manodopera tra le diverse aree demaniali date in concessione alla medesima impresa, assegnando alla commissione consultiva la valutazione di tale operazione. È assolutamente inconcepibile immaginare questa vera e propria destrutturazione del lavoro portuale per favorire, evidentemente, una competitività sregolata e per niente in linea con gli obiettivi di affermazione e rilancio del nostro modello di lavoro portuale".

"Ci preoccupano anche - prosegue Colombo - gli emendamenti sul rilascio delle concessioni per le quali si prevede l’assegnazione di un ruolo all’Autorità di regolazione dei trasporti con una sovrapposizione di competenze con quelle già previste ed esercitate dalle Autorità di Sistema Portuale, cosi come se ne affidano altre ad Anac e Agcom, svuotando di fatto le pertinenze del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. E’ l’ennesimo coacervo di interventi, tesi a demolire le poche certezze che abbiamo in questo Paese a difesa del bene pubblico".

"Vigileremo - annuncia infine il segretario nazionale della Filt Cgil - sull’evoluzione dell’intero iter avviato con il ddl Concorrenza e non ci sottrarremo dal promuovere opportune e specifiche iniziative a tutela del lavoro e dei lavoratori portuali".

"Chiediamo che siano ritirati gli emendamenti al ddl Concorrenza sul sistema portuale, presentati al Senato, perché indebolirebbero la stabilità del sistema”. È quanto ha invece dichiarato la Fit-Cisl, aggiungendo la richiesta che "non passi soprattutto l’emendamento che mira ad abolire il divieto di interscambio di manodopera tra concessioni in capo ad uno stesso soggetto all’interno dello stesso porto, perché andrebbe a colpire l’assetto regolato del mercato portuale, già altamente flessibile".

"Inoltre – prosegue la federazione della Cisl – evidenziamo come alcuni emendamenti possano diminuire drasticamente il potere delle Autorità di Sistema portuale in materia di rilascio delle concessioni, vista la vigilanza che le stesse operano direttamente sui concessionari".

"Gli emendamenti al disegno di Legge sulla Concorrenza di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Italia Viva scardinano il sistema della portualità italiana che, soprattutto in questa fase così complicata dell’economia del Paese, ha dato prova di grande resilienza". Commenta così il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi i lavori del provvedimento attualmente in discussione al Senato.

"Non siamo assolutamente d'accordo che venga abolito il divieto di interscambio di manodopera tra concessioni in capo ad uno stesso soggetto concessionario all’interno dello stesso sistema portuale - aggiunge - perché in questo modo verrebbero meno i principi di concorrenza, e verrebbe scardinato l’equilibrio occupazionale dei porti".

"La scelta di consentire allo stesso soggetto di avere più concessioni all’interno dello stesso porto per le stesse attività - continua il segretario Tarlazzi - rappresenta già di per se una preoccupazione perché, se non fosse calibrata con prudenza, potrebbe determinare monopoli. Consentire poi la fungibilità del personale farebbe venire meno gli stessi presupposti per i quali vengono autorizzate le imprese ad operare e diminuirebbero le tutele dei lavoratori stessi".

"Altrettanto - conclude Tarlazzi motivando la richiesta di ritiro degli emendamenti in questione - non siamo d’accordo che vengano scardinate le competenze sul governo della portualità perché l’intero sistema ne avrebbe una ripercussione negativa".

Luciano Parodi

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