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Attualità | 25 marzo 2022, 16:15

Lavoro nel savonese, rispetto al 2019, nel 2021 4.793 occupati in meno. Pasa (Cgil): "Territorio con enorme potenzialità, sfruttiamo le occasioni"

A Savona gli inattivi nel 2021 sono stati 51.569 in calo di 3.927 unità rispetto all’anno precedente (-7,1%)

Lavoro nel savonese, rispetto al 2019, nel 2021 4.793 occupati in meno. Pasa (Cgil): "Territorio con enorme potenzialità, sfruttiamo le occasioni"

L’occupazione a Savona nel 2021 (102.570) aumenta dell’1% (+1.024 unità) ma rispetto al 2019 la distanza è di ben 4.793 occupati (-4,5%). Nel terziario è occupato il 75,8% del totale della provincia ed è in aumento del 3,7%, mentre sia l’agricoltura (-11%) sia l’industria (-6%) risultano in calo rispetto al 2020.

Questi i dati sull'occupazione, la disoccupazione e l'inattività a Savona su fonte Istat con l'elaborazione e i grafici effettuati dall'Ufficio Economico della Cgil Liguria del responsabile Marco De Silva. 

L’occupazione dipendente a Savona rappresenta più dei due terzi del totale (67,6%) ed è in aumento dell’1,2% sul 2020 mentre gli indipendenti che sono il 32,4% del totale crescono solo dello +0,6%.

Andamento opposto nell’occupazione per genere: i maschi che rappresentano il 56,6% del totale sono in aumento del 4% sul 2020 mentre le femmine che scendono al 43,4% del complessivo dell’occupazione savonese perdono altre 1.214 addette (-2,7%).

L’industria in senso stretto rappresenta il 66% del totale del comparto industria e cala di 1.264 occupati rispetto al 2020 (-8,1%); anche le costruzioni calano leggermente rispetto al 2020 (-123 occupati pari al -1,6%). Il commercio-turismo vale il 20,7% dell’occupazione del terziario ed è in aumento di 2.001 unità sul 2020 (+14,2%); le altre attività dei servizi che rappresentano da sole oltre il 60% di tutta l’occupazione savonese cresce di 778 addetti (+1,3%).

A livello delle altre tre province liguri, Genova ha il tasso medio di occupazione più alto tra le province liguri con il 64,7% (anche quello femminile con il 57,8%, mentre quello maschile è a La Spezia con il 71,2%). Solo Imperia ha un tasso di occupazione sotto il 60% (unica provincia nel Nord-Italia)

Le persone in cerca di occupazione in Liguria nel 2021 sono 53.906 in lieve aumento (+1,1%) sul 2020, ma in calo di oltre 9.500 unità sul 2019; il tasso di occupazione in Liguria si attesta all’8,4% ed è la media tra quello femminile in aumento al 10,4% e quello maschile in diminuzione al 6,6%.

Nelle province si va dal 7,5% (in calo) di Genova, al 7,6% (in aumento) di Savona, il 9,8% di La Spezia e all’11,1% di Imperia, unica provincia nel Nord-Italia in doppia cifra.

Gli inattivi in età da lavoro in Liguria nel 2021 sono stati 276.249 in calo del 7,3% sul 2020 (quasi 22mila in meno) e poco lontano dal livello del 2019 (+0,7%). Il tasso di inattività scende al 30,6% per la Liguria con il livello di più basso a La Spezia (29,2%). A Savona gli inattivi nel 2021 sono stati 51.569 in calo di 3.927 unità rispetto all’anno precedente (-7,1%).

Bisogna tenere conto comunque che i dati forniti da Istat non considerano come occupati i lavoratori che sono da più di tre mesi in cassa integrazione.

«Questo territorio ha enormi potenzialità, c'è bisogno di un nuovo modello di sviluppo, che metta al centro i bisogni delle persone e i territori. Bisogna cogliere le occasioni che ci sono - Andrea Pasa, segretario provinciale della Cgil, rispetto a una  dinamica occupazionale che non è esaltante, cerca di guardare al bicchiere mezzo pieno e a quello che si può fare - Sfruttare le ingenti risorse economiche del Pnrr, quelle dell'area di crisi complessa, del sistema portuale, logistico; puntare su una industria di qualità e innovativa e un comparto, quello del turismo, che deve investire di più sulla destagionalizzazione così come sono stati capaci di fare alcuni comuni del ponente, il finalese in primis . E infine un investimento forte in tutto ciò che riguarda il socio sanitario territoriale. Sulla sanità si deve investire e non il contrario».

«Serve una sintesi e una sinergia tra porti, logistica, industria e turismo; occorre investire moltissimo sulle infrastrutture. Abbiamo le carte in regola per crescere, basta fare quello che è necessario senza perdere tempo - continua Pasa - Il tutto senza prescindere dalla soluzione delle crisi industriali del savonese che da troppo tempo sono sui tavoli del ministero dello sviluppo economico senza ricevere la giusta attenzione. Su questo fronte troppa timidezza e forse poca autorevolezza hanno avuto fino ad oggi la Regione Liguria e i parlamentari del territorio".

"Infine c'è l'annoso problema del lavoro precario e anche in Liguria è un fenomeno troppo sbilanciato. Di 100 i nuovi contratti di lavoro solo il 12% è stabile. Non è più ammissibile" conclude il segretario generale della Cgil Savona.

Luciano Parodi

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