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Curiosità | 17 marzo 2022, 10:02

Loano, 70 anni di “Ottica Berto”. I titolari Paolo e Betti: “Felici del traguardo, ma il mondo è in difficoltà. Non ci sentiamo di festeggiare”

Una storia che fa brillare gli occhi

Loano, 70 anni di “Ottica Berto”. I titolari Paolo e Betti: “Felici del traguardo, ma il mondo è in difficoltà. Non ci sentiamo di festeggiare”

Ci sono storie che aprono il cuore, quella che stiamo per raccontarvi è sicuramente una di queste: 70 anni fa a Loano apriva il primo ottico della cittadina, Ottica Berto. Alberto, fotografo di scena di Cinecittà, aprì infatti il negozio e laboratorio di fotografia e ottica. Era il 1952.

Da 38 anni l’attività è gestita dal figlio Paolo e dalla moglie Betti, che hanno saputo mantenere nel tempo la tradizione antica, grazie anche all’affascinante piccola sede storica, che non ha ricalcato i cliché avanguardisti della nostra epoca, ma riverbera la ferma intenzione di conservare lo stile dell’antica bottega, dove si acquistano gli occhiali, ma si riparano anche, con occhio attento al riuso per contrastare lo spreco. Una filosofia che contraddistingue Paolo e Betti nella vita e che entrambi hanno voluto portare in bottega, dove sono riusciti a creare una vera “comunità”.

Il negozio è un piccolo gioiello antico, che riflette perfettamente la personalità dei due titolari un po’ “controcorrente”, con oggetti di sapore retrò, una porta del ‘500, macchine da cucire e da scrivere, per richiamare un’attività artigiana fatta di competenze, lunga esperienza e responsabilità.

Una bella chiacchierata ha fatto riaffiorare storie di straordinaria bellezza e umanità. “Raccogliamo i vecchi occhiali, così Paolo li rigenera e diamo loro una seconda vita inviandoli, attraverso amici e associazioni locali, alle persone bisognose. In questo modo – spiega Betti -, chi perde la vista, ma non ha soldi per acquistare occhiali, può tornare a vedere”.

Ad oggi abbiamo mandato circa 10.000 occhiali nel mondo. Le persone che li utilizzano ci mandano le foto e questo ci scalda il cuore. Ci sono ragazzi e ragazze che sono cresciuti con i nostri occhiali rigenerati. Alcuni, riescono a studiare, con sacrificio, e anche a laurearsi. È bello sapere che con un piccolo gesto si può fare tanto bene”. Aiutare dei giovani a crescere e a farsi un futuro, ad esempio.

Qualche anno fa un sarto anziano in Africa aveva smesso di lavorare perché non vedeva più – raccontano i due titolari -. Quando è riuscito ad avere uno dei nostri occhiali rigenerati, anche se femminili, era così felice di tornare a vedere che ha ricominciato a lavorare per i giovani: ha aperto una scuola per insegnare l’arte del taglio e del cucito. È stato commovente vederlo sorridente al lavoro”.

70 anni di attività è un grande traguardo, soprattutto quando sul mercato c’è una grande competitività, nulla è scontato e gli eventi confermano che il domani è solo un punto interrogativo. “I nostri clienti sono la nostra forza – proseguono Paolo e Betti -, per questo cerchiamo di dare loro una mano, come loro fanno con noi. In quel rapporto che si è instaurato nel tempo, c’è tutto il nostro mondo: ciò che siamo realmente e la strada fatta per arrivare fin qui”.

Siamo in stato di emergenza, tra pandemia e guerra. Anche se 70 di storia della nostra bottega per noi sono importanti, non ci sentiamo di festeggiare come se nulla fosse. Meglio il silenzio ora”, concludono.

Non ci saranno torte, non ci sarà un rinfresco. Paolo e Betti hanno scelto di dedicare diversamente il budget per i festeggiamenti dell’anniversario. Ci hanno raccontato come lo spenderanno, ma non ci hanno autorizzato a pubblicarne i dettagli in questo articolo. Possiamo solo dire che il loro piccolo progetto ci ha fatto brillare gli occhi.

Maria Gramaglia

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