Anche il Comune di Spotorno si mobilita per l'accoglienza domiciliare dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.
Lo farà dando seguito alla pubblicazione, avvenuta nelle scorse settimane da parte della Prefettura savonese, all'avviso per raccogliere manifestazioni di interesse per chiunque possa mettere a disposizione unità abitative potenziando così la rete dei dei centri di prima accoglienza CAS e del Sistema Asilo ed Integrazione Sai, con i quali l'organo di governo provinciale sottoscriverà convenzioni.
La richiesta che giunge quindi dal comune "per far fronte alle eccezionali esigenze di accoglienza venutesi a creare a seguito del conflitto" è la disponibilità "a privati cittadini, associazioni, enti religiosi, di unità abitative da adibire all'accoglienza dei cittadini ucraini".
"Gli alloggi potranno essere utilizzati dagli enti gestori appartenenti al Terzo Settore che aderiranno alle manifestazioni di interesse pubblicate dalla Prefettura di Savona - si legge nella nota pubblicata sul profilo Facebook del Comune rivierasco - Gli enti stipuleranno contratti di comodato d'uso o di locazione a tempo determinato, garantendo ai proprietari un canone di locazione ed occupandosi dei bisogni di assistenza ed accoglienza dei profughi".
"La drammatica situazione che sta vivendo la popolazione ucraina, colpita dalla tragedia della guerra, colpisce ognuno di noi nel profondo delle nostre coscienze - scrivono - La comunità spotornese si è subito adoperata per aiutare le persone in difficoltà raccogliendo beni di ogni genere, dall'abbigliamento alle coperte, a pannolini e a generi alimentari, oltre a donare denaro con cui sono stati acquistati farmaci indispensabili".
Coloro i quali fossero interessati a mettere a disposizione le unità abitative di cui dispongono, possono inviare tale disponibilità alla mail protocollo@comune.spotorno.sv.it.
"A oggi in paese possiamo contare 5 presenze di cittadini ucraini giunti da territori di guerra, tra cui due minorenni e una donna incinta - aggiunge ai nostri microfoni il sindaco Mattia Fiorini - per i quali stiamo cercando di provvedere a tutti i bisogni del caso tramite gli assistenti sociali. Tutto ciò che possiamo mettere in campo lo faremo, anche se con gli stanziamenti attuali da parte del Governo non sarà facile fornire risposte adeguate a esigenze diverse da quelle relative ai Cas in quanto ogni ulteriore spesa al momento dev'essere coperta con fondi dei bilanci comunali, su cui già pesa l'assenza del cosiddetto 'fondone Covid' rispetto agli anni passati".