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Attualità | 16 marzo 2022, 13:49

Restyling Palazzo Santa Chiara a Savona, cosa diventerà: ecco il progetto

Biblioteca civica, attività culturali e commerciali, uffici, un giardino urbano e un auditorium

Restyling Palazzo Santa Chiara a Savona, cosa diventerà: ecco il progetto

Spazi destinati al trasferimento della biblioteca civica, uffici comunali e attività commerciali e un auditorium a disposizione anche del campus universitario.

Palazzo Santa Chiara rivedrà la luce dopo anni di abbandono entro il 2026 e nel piano di fattibilità tecnico economica messo in campo da Ire sono emerse le idee progettuali dell'intervento.

La terrazza che è presente al secondo piano sarà nuovamente fruibile con un giardino tematico e saranno poi realizzati ascensori e pedane elevatrici per abbattere le barriere architettoniche e sarà creato un giardino o bosco urbano nello spazio interno del cortile, oltre alla biblioteca civica.

Il Ministero dell’Interno a fine 2021, insieme al MEF e al MIT ha ammesso al finanziamento con fondi Pnrr l’intervento di valorizzazione del Palazzo della Rovere per un investimento di 14 milioni 319 mila 800 euro (di cui 402mila 600 per la progettazione esecutiva).

La biblioteca sarà presente al quarto piano nell'ala nord lato Vico del Marmo e nel piano terra sarà presente l'accoglienza, la biblioteca salotto, lo sportello per i servizi al cittadino, postazioni di lettura, aree studio per gli studenti e un deposito temporaneo dei libri e nel lato sud invece la caffetteria.

Nell'ingresso da Vico del Marmo, da via Aonzo, piazza Duomo e via Vacciuli, nel piano fondi al livello più basso saranno previste esposizioni, attività musicali e di iniziativa pubblica e privata (per attività commerciali, uffici, attività culturali e servizi pubblici) e laboratori.

Al primo piano sarà presente l'area ragazzi della biblioteca oltre a luoghi di lettura informali, studio individuale e di gruppo, attività culturali e uffici interni con una saletta per riunioni.

Spazio al secondo piano invece per due terrazze che saranno fruibili anche nell'orario di chiusura della biblioteca.

Al terzo attenzione alle attività varie programmate dalla biblioteca o in modo autonomo da altri soggetti e al quarto piano invece spazio per attività a carattere pubblico o privato: uffici, servizi pubblici e attività culturali connesse alla biblioteca.

Nei due vani tra l'ex chiesa delle Clarisse e la scala che porta al primo piano ci saranno spazi destinati per il lavoro a distanza e studio coworking, uno stile lavorativo che implica la condivisione con altre persone di un ambiente di lavoro, spesso un ufficio, mantenendo un'attività indipendente.

Il cortile centrale, trasformato in una sorta di piazza verde esterna servirà invece da connessione fisica e culturale tra le diverse parti del palazzo, i servizi e il palazzo e la città. In questa prospettiva è previsto un ascensore di collegamento tra il livello della piazza verde e la piazza del Duomo.

 Il sindaco Marco Russo aveva sottolineato che “è previsto anche un importante percorso di partecipazione dei savonesi per la definizione più puntuale sia delle funzioni sia degli spazi di biblioteca e di lettura sia degli spazi esterni. Si apre quindi una fase nuova di co-progettazione con la città”.

Oltre a deliberare il progetto preliminare, la giunta ha affidato a IRE (che già si era occupata di questa prima fase) anche l’incarico di supporto tecnico-amministrativo per l’attività di stazione appaltante finalizzata alla redazione del progetto definitivo ed esecutivo.

“All’interno delle attività che saranno gestite da IRE - spiega l’assessore alla Rigenerazione Urbana Ilaria Becco - è compresa anche la consulenza biblioteconomica che sarà attuata tramite il percorso di partecipazione che sarà avviato il prima possibile”.

Il termine per l’affidamento dei lavori, che coincide con la data di stipulazione del contratto, è da considerare per tutti gli enti beneficiari il 30 settembre 2023. 

Viene fissato il termine intermedio del 31 marzo 2024 entro il quale i Comuni beneficiari dovranno aver realizzato almeno una percentuale pari al 30% delle opere, pena la revoca totale del contributo assegnato, al fine dell’equa ridistribuzione delle somme e contestuale scorrimento della graduatoria.

Il termine finale, entro il quale dovrà essere trasmesso il certificato di regolare esecuzione ovvero il certificato di collaudo rilasciato per i lavori dal direttore dei lavori, è il 31 marzo 2026, in linea con il termine di conclusione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Questa sera nel Palazzo della Sibilla sulla Fortezza del Priamar verrà presentato il progetto ai cittadini.

Luciano Parodi

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