Sanità - 15 marzo 2022, 17:43

Ospedale San Paolo di Savona, associazioni e sindacati in terza commissione: "Va difeso, c'è un gran bisogno di risorse"

Tra i più critici Storti degli Amici del San Paolo e Giusto, Smi: "Abbiamo 165mila persone da aiutare e da salvare, chi gestisce la sanità di qualunque colore politico sia non sa nulla"

La carenza di medici e infermieri, di specialisti e soprattutto di risorse e di investimenti, con qualche stoccata alla gestione regionale.

Questi i temi che sono stati messi al centro nel corso della terza commissione consiliare convocata in comune a Savona da parte della minoranza per fare il punto con le associazioni e i sindacati del territorio sulla situazione dell'ospedale San Paolo di Savona dopo le problematiche sollevate sia per i nosocomi di Albenga (che hanno portato ad un imponente manifestazione di piazza contro la presa di posizione del presidente della Regione Giovanni Toti) e di Cairo Montenotte che per il Santa Corona di Pietra Ligure e la chiusura del punto nascite.

"Siamo di fronte a una crisi non solo locale, c'è una carenza di specialisti, a livello infermieristico, c'è anche un problema di disaffezione dei medici al loro lavoro e alla fuga dal territorio. L'emergenza per poter funzionare ha bisogno di un ospedale vero dietro. Nel futuro non riusciremo a permetterci più di due ospedali e dovranno essere complementari e dovranno lavorare in coppia e non uno contro l'altro. Questo ospedale riveste un enorme importanza e in questi anni è stato trascurato, nell'ambito di una depauperazione, riduzione delle capacità di tutti gli ospedali, due praticamente sono stati chiusi, sull'emergenza è importante avere dei centri di riferimento efficaci che possano trattare le tipologie acute ma non possiamo dividerci sul territorio in 4 sedi, le due devono avere tutto il necessario per poter trattare i nostri cittadini nel miglior modo possibile" ha detto in apertura il presidente dell'Ordine dei Medici Luca Corti insieme a Federico Baricalla, dirigente della struttura complessa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale San Paolo che ha ricordato la ripresa dell'attività chirurgica, attualmente ferma.

"Il personale infermieristico è molto carente e c'è anche un invecchiamento di questa popolazione. L'Università di Genova ha potenziato i numeri di accesso ma non bastano perché solo a livello nazionale mancano più di 6mila infermieri, un numero che si riflette anche a livello locale" ha proseguito Gabriella Voersio, consigliere dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Savona.

"I savonesi dell'ospedale se ne fregano, tranne quando ci vanno a finire, si stupiscono quasi di uscirne vivi e dire che in realtà funziona. Quello che noi abbiamo verificato, osservato è che nonostante l'impegno da parte dei professionisti, degli infermieri, degli oss, quando si ha bisogno di qualcosa non trovavi mai una sponda che ti desse una mano - ha proseguito il presidente degli Amici del San Paolo Giampiero Storti - Se fate un passo in ospedale nei reparti ti fermano e ti fanno presente che hanno bisogno di strumenti, di soldi, è una cosa imbarazzante. Non abbiamo mai chiesto la luna, ma poche cose piccole per dare la possibilità alla popolazione nell'emergenza urgenza di non lasciarci la pelle ed è comunque difficile farsi ascoltare. Dateci il materiale per salvare la gente, non ci interessano le sigle, abbiamo 165mila persone da aiutare e da salvare, chiediamo il centro ictus".

Storti inoltre ha esposto alcuni numeri: la popolazione savonese è scesa di 14mila abitanti, da 283mila si è scesi a 268mila, il savonesato e la Val Bormida servono 155mila abitanti e 9mila persone sono decedute. L'ospedale San Paolo di Savona è invece secondo come numero di accessi in Liguria al pronto soccorso con il numero delle ambulanze al 2018/2019 al San Paolo sono 19.000, Santa Corona 13mila, Albenga 4mila e Cairo 1300.

"L'ospedale San Paolo è un luogo sicuro, la recente pandemia ha dimostrato tutta la sua solidità nelle sue componenti, la cura del bisogno e la sicurezza devono restare nello stesso solco. Il percorso che si fa e che assolutamente sarà fatto dipenderà dalle risorse" puntualizza Massimo Bianchi, Cgil Medici.

"Qual è il ruolo del territorio dentro alla riprogettazione delle rete territoriale? Siccome le risorse ci sono, l'obiettivo è che nel 2026 bisogna uscire in una situazione migliore, penso che sia giusto fare iniziative come quelle di oggi e tenere alta l'attenzione" ha specificato Fausto Dabove, Cgil.

"L'ospedale San Paolo va difeso e tenuto su un palmo di mano, se dobbiamo fare un'operazione di rete allora organizziamola, non possiamo stare su questa rete stradale che dimostra di non essere assolutamente quella di una regione normale, solo il centro Africa ha situazioni di spostamento come abbiamo noi. Vogliamo rendere efficiente la sanità in loco?" ha continuato Anvo Primari, Ezio Venturino.

"I medici mancano perché c'è stata una politica errata, è chiaro che c'è una volontà che si è espressa negli anni sul risparmio. Vogliono ora sostituire i pronto soccorso con gli ambulatori dei codici bianchi, sono incompetenze mediche che dimostrano che chi gestisce la sanità di qualunque colore politico sia non sa nulla. La sanità è molto mal messa, non sono d'accordo sulla gestione regionale" ha puntualizzato Renato Giusto dello Smi regionale.