Per chi arriva dall'autostrada o da ponente percorrendo l'Aurelia, il primo "saluto" portato da Finale è quello di un'area industriale ormai dismessa in evidente stato di degrado e abbandono.
Ma se dall'esterno è l'impatto estetico a scatenare nell'osservatore questi sentimenti, dall'interno, col buio che ormai solo riempie quegli ampi saloni accompagnato da erbacce, cavi sospesi e ferraglia accatastata in qualche angolo, le ex aree Piaggio Aerospace aprono spazi alla riflessione sul passato industrioso di un finalese rivolto al domani con questo "gigante addormentato" che attende ancora di conoscere il suo futuro.
Di quello che sarà il destino dell'ex stabilimento, o meglio delle aree occupate da esso fino al 2014 (data dell'inizio del trasferimento dell'azienda a Villanova d'Albenga) o al 2017 (quando presero il via i primi lavori di demolizione) che dir si voglia, ne hanno parlato in una chiacchierata informale "in loco" la Giunta Frascherelli, il presidente Toti e l'assessore regionale all'Urbanistica Marco Scajola, con la presenza del liquidatore della società "FinalMare", proprietaria dell'area. Il tutto col supporto della Protezione Civile per garantire la sicurezza della visita.
La visita nel finalese è stata infatti occasione anche per un sopralluogo su un sito di cui Regione e comune hanno già parlato, come conferma l'assessore Scajola: "Ci siamo già seduti ad un tavolo a Genova con l'amministrazione per fare alcuni ragionamenti. Abbiamo messo al centro delle politiche regionali il recupero dell'esistente, anche di immobili fatiscenti come questo che però hanno una storia, dove sono successe cose importanti dal punto di vista tecnologico".
Un'importanza nel passato con anche edifici di pregio architettonico da recuperare guardando al domani ribadita dal sindaco Frascherelli, il quale però chiama il "cambio di passo" rispetto ai progetti passati: "Il desiderio della politica è di mettere attenzione su quest'area, sulla sua bellezza e sulla sua importanza strategica per il rilancio di questo territorio e non soltanto. L'idea è pensare a una riprogettazione per queste aree diversa rispetto al passato perché, e questo pare ormai un dato di fatto, quel progetto al mercato è interessato poco altrimenti si sarebbe realizzato".
Tra le ipotesi fattesi strada negli ultimi mesi anche quella di sfruttare i fondi del Pnrr. Non si sbilancia l'assessore, ma che l'intenzione sia quella di ampliare il ragionamento a livello superiori addirittura alla Regione è chiaro: "E' sicuramente difficile e ambizioso quindi non vogliamo fare slogan di alcun tipo, però cominceremo una collaborazione fattiva col Comune - assicura Scajola - ma è ovvio che al tavolo, come interlocutore, servirà anche il Governo perché stiamo parlando di un'opera di straordinaria rilevanza ma sulla quale abbiamo cominciato a ragionare con vero interesse".
"Vorremmo che Regione e Governo ci aiutassero a uscire da questa situazione che altrimenti temiamo possa protrarsi per molto tempo e quindi sarebbe un peccato. Qualcosa bisogna fare, magari guidati da una mano importante dal punto di vista progettuale, non si può aspettare tutto crolli" chiosa il primo cittadino finalese.