"Come ogni anno, si apre la stagione delle prenotazioni estive di immobili in locazione breve. Oltre ad essere consigliere del Comune di Spotorno, sono anche e soprattutto agente immobiliare con una storia trentennale e ogni anno mi trovo a dover 'consolare' molte persone che finiscono nella rete di malfattori che inventano la presenza di immobili in Spotorno, ma vale sicuramente per qualsiasi altro comune della provincia di Savona, di cui le cronache degli ultimi anni sono piene di denunce ed azioni della forza pubblica". Così Massimo Spiga, consigliere comunale di minoranza a Spotorno.
"Alcuni giorni fa una cliente si è presentata nel mio studio chiedendomi una locazione per un periodo estivo e mi ha confessato di essere stata truffata da un soggetto al quale ha inviato una somma di denaro per un immobile in Spotorno fronte mare, in un contesto storico signorile, denaro bonificato su un iban italiano - aggiunge Spiga - Con mio stupore, facendomi spiegare e vedere le foto che le sono state inviate, l'immobile fotografato risulta di proprietà della mia famiglia, dove risiedeva fino al 2020 mia madre; ovviamente l'interno dell'alloggio è un collage di foto prese chissà dove. La diffidenza della cliente verso una locazione di un immobile per le sue vacanze, dopo la 'fregatura' era molta, tanto da avere dei dubbi anche sulle mie proposte locative, dubbi fugati dalla professionalità e dalla comprovata esistenza dell'immobile propostole".
"Detto ciò, non comprendo, malgrado le mie tante lettere, condivise per altro dalla mia associazione di categoria (FIMAA) e dalle mie interpellanze presentate in Consiglio Comunale, come si possa permettere, dopo la stringente norma regionale ligure, di trovare immobili pubblicati su siti generalisti, senza l'indicazione del Codice Citra e di immobili fantasma. Per salvaguardare il buon nome di tanti operatori turistici e di semplici cittadini, sarebbe auspicabile che le pubbliche amministrazioni inizino ad applicare l'accordo sottoscritto tra i Comuni della Provincia di Savona e le associazioni di categoria in materia di lotta all'abusivismo. Accordo sottoscritto in seno all'istituzione dell'Imposta di soggiorno, come impegno delle pubbliche amministrazioni".
"Per ora il Comune di Spotorno alle mie interpellanze ha risposto che è troppo complicato risalire a chi ha pubblicato le inserzioni, ed applicare le sanzioni che la sola mancata pubblicazione, anche su cartelli posti nei portoni, del codice Citra comporta, ai sensi dell'articolo 66 ter della legge regionale: una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 euro a 3.000 euro, oltre al penale per la mancata comunicazione degli ospiti alla questura" ha concluso l'esponente della minoranza spotornese.