Attualità - 27 dicembre 2021, 09:55

Savona, il San Giacomo compie 550 anni di fondazione e si prepara al 2022: "Sarà l'inizio del nuovo rinascimento"

L'auspicio dell'associazione Amici del San Giacomo, che da anni segue e stimola il recupero del complesso la cui costruzione cominciò nel 1.471

Savona, il San Giacomo compie 550 anni di fondazione e si prepara al 2022: "Sarà l'inizio del nuovo rinascimento"

Da tempo veglia sulla città quasi assopito dal colle di Valloria, ma troppo a lungo ha rischiato di andare dimenticato col tetto, le opere al suo interno e i suoi spazi verdi con una panoramica mozzafiato sulla Città della Torretta minacciati dall'incuria solo fino a pochi anni fa.

Ma ora, a 550 anni dalla sua fondazione per volere dei Frati Minori Conventuali di San Francesco, l'ex convento di San Giacomo spegne le molte candeline e guarda con più rosee aspettative a un 2022 che vuole essere "l'inizio del nuovo rinascimento".

Un documento di fra Dioniso da Genova del 1.647 riporta come il 27 dicembre 1.471 gli "spettabili anziani della città di Savona" come il priore Angelo Sacco, il sottopriore Cristoforo Pannizio, i signori Giovanni Basso, Luciano di Gambarana, Battista di Nuceto, Odoardo della Marca e Ludovico di Moneglia, radunati in numero legale nel capitolo dei Frati Minori Conventuali di San Francesco davanti al notaio Bartolomeo de Odino, diedero l'autorizzazione a costruire il convento e la chiesa del San Giacomo confermando quanto concesso da papa Paolo II ad Angelo da Chivasso, vicario provinciale dei francescani osservanti.

E fu proprio quest'ultimo, nei primi mesi del 1.472, a porre la prima pietra del convento dove le famiglie di mercanti e nobili avevano il giuspatronato su cappelle private adornate ad stupende opere d'arte.

Ad auspicare la nuova vita per uno dei complessi monumentali più pregevoli della nostra provincia, qualificatosi secondo a livello nazionale nel contest del FAI sui "Luoghi del Cuore" per la categoria conventi nel 2020, è il presidente dell'Associazione "Amici del San Giacomo ODV" Michele Salvatore.

E non senza motivi per essere fiducioso: "In primavera avremo l'inaugurazione del giardino rinato come area verde urbana, all'interno della quale sono state riscoperte piante dei tipici chinotti savonesi, grazie ad un progetto di Fondazione De Mari cofinanziato dalla nostra associazione. Sempre nello stesso periodo - aggiunge Salvatore - avranno inizio i lavori di ricostruzione del tetto della chiesa che al suo interno conserva anche, tra le altre, le spoglie del poeta Gabriello Chiabrera".

"La nostra speranza è poi quella di aprire alle visite l'abside con gli affreschi di Ottavio Semino, mentre all'esterno sono stati posizionati anche cartelli multilingua in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo per turisti e non solo" prosegue.

Il tutto per dare una nuova prospettiva che non miri solo alla salvaguardia della struttura dal punto di vista architettonico, ma addirittura in una più ampia ottica di sviluppo turistico e culturale di tutto il capoluogo: "Il modello a cui potersi ispirare è quello del complesso di Santa Caterina a Finalborgo: recuperare l'ex convento per potervi organizzare mostre, eventi, congressi, convegni e quant'altro" conclude il presidente dell'associazione.

Mattia Pastorino

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