Sono increduli ma determinati a lottare i genitori dei bimbi disabili dopo la notizia che il Consiglio Regionale riunito in seduta di bilancio non ha votato a favore dell’emendamento della minoranza per uno scostamento di 5 milioni di euro per le terapie.
“In data odierna - scrive in un comunicato Marco Macri, coordinatore delle famiglie scese in piazza per le terapie bloccate - in Consiglio regionale in seduta di bilancio con emendamento n. 20 chiesto dalla minoranza (lista Sansa, PD. Linea condivisa, Movimento 5 stelle) chiedeva uno scostamento di bilancio di 5 milioni di euro che era il corrispettivo dovuto al CO.R.E.H per la regressione tariffaria Locatelli viale (ex responsabili alla sanità del primo governo Toti). Benché la minoranza abbia votato compatta a favore, si registra il diniego compatto della maggioranza che in barba ai diritti dei bambini con disabilità ha approvato le spese per la comunicazione del Presidente e della Regione tutta. Vorrà dire che ogni bimbo o bimba che guarderà le magliette delle squadre di calcio liguri, che guarderà Primocanale o i cartelloni afferenti alla Regione potrà dire. “Mamma, papà son pagati con i soldi con cui potevo essere curato/a”, così come prevedono la legge nazionale e le indicazioni europee”.
Macri continua: “In questo momento noi genitori siamo davvero sgomenti e increduli.
Abbiamo riposto nei politici, in tutti i politici, indipendentemente dall’appartenenza partitica, la speranza che potessero comprendere, riconoscere e perseguire l’urgenza, il senso civico, il dovere etico e il rispetto della norma operando le scelte coerenti a favore dei nostri figli. Abbiamo sbagliato, non è andata così. Almeno non per tutti, non per la maggioranza, che ha preferito anteporre la pubblicità alle cure dei bambini. Crediamo che oltre alla capacità di offrire belle immagini per invogliare turisti, una Regione debba brillare per le scelte concrete che opera, soprattutto a favore dei più fragili includendoli nella società e nel territorio.
Forse, chi ha scelto in tal senso, non ha compreso che il passa parola migliore e la cassa di risonanza più efficace per loro non sono le pagine patinate, ma il grazie delle famiglie e prospettive di qualità di vita migliore per i bambini con disabilità. Bene, anzi malissimo, ferisce, umilia, deprime sapere che così ha deliberato la maggioranza. Forse la presunzione di chi è più forte conduce a dimenticare e a lasciare nell’ombra chi fa più fatica e non ha voce. Noi genitori però non possiamo rassegnarci. Stasera avremmo potuto addormentare i nostri bambini con una serenità diversa. Sarà invece un’altra notte di preoccupazione, di angoscia per non sapere come fare a continuare a pagare le terapie privatamente. Per chi proprio non può, addormenterà il proprio figlio sentendosi quasi in colpa per non potergli garantire le cure di cui avrebbe bisogno. Ma come si può non comprendere l’ingiustizia di una scelta del genere? Per questo continueremo il nostro percorso, non la nostra battaglia. Questa non è una guerra, ma il perseguire la strada del diritto, del riconoscimento civile dei diritti costituzionali e delle tante normative che sanciscono e sostengono il diritto alle terapie. Continueremo a ricercare ascolto, a chiedere soluzioni. Noi non possiamo rassegnarci, perché i nostri figli, ogni giorno che passa perdono un’opportunità di ridurre la loro difficoltà, o di risolvere il loro problema o di non aggravarlo. Stanotte non riusciremo a riposare, ma la notte porta consiglio e speriamo non valga solo per noi”.