Politica - 03 dicembre 2021, 15:02

Funivie, Provincia e comuni chiedono garanzie sulla continuità aziendale

Il presidente Olivieri e i sindaci Russo e Lambertini invocano alta attenzione nell'ottica di "iniziative e considerazioni per un possibile progetto industriale per il trasporto intermodale di tutte le rinfuse"

Moderata soddisfazione da parte delle istituzioni locali savonesi, Provincia e comuni di Savona e Cairo Montenotte, dopo l'incontro di circa ventiquattr'ore fa in videoconferenza con la Regione e il Mims sul destino di Funivie.

Il primo segnale che gli enti locali sottolineano nella loro nota congiunta è stata l'operatività dell'incontro, ottenuto come frutto del "lavoro sinergico del territorio tra istituzioni e parti sociali, sindacali e datoriali".

"Innanzitutto il commissario alla ricostruzione, l’ingegnere Vittorio Maugliani, ha ribadito, come aveva già esposto in occasione dell'incontro convocato qualche settimana fa presso la Regione - si legge nella nota - che è stato definito il cronoprogramma dei lavori con l'imminente avvio delle procedure di appalto e la previsione di tempi di esecuzione dei lavori di ripristino dell'impianto post-danni alluvione 2019 in 10/12 mesi".

"Questo percorso, peraltro consolidato sotto il profilo della procedibilità economica, dà la conferma del finanziamento completo, con l'ulteriore milione di euro che, è notizia dei giorni scorsi, è stato a livello governativo destinato all'esecuzione dei lavori" aggiungono, ricordando l'annuncio del ministero circa la disponibilità oramai reperita dei fondi necessari all'intervento sui piloni.

Ripristino dell'infrastruttura e non solo: "Il punto fondamentale, che in maniera unitaria dal territorio abbiamo evidenziato e ribadito - scrivono il presidente Olivieri e i sindaci Russo e Lambertini - è la necessità della continuità aziendale, tenuto conto che Funivie Spa ha formalmente rimesso la concessione al Ministero e in una assemblea di pochi giorni fa ha deliberato la liquidazione e che ha ottenuto la copertura per i prossimi mesi della posizione dei dipendenti con la cassa integrazione resa possibile dalle norme e dalle risorse dall'area di crisi industriale complessa riconosciuta per il nostro comprensorio in particolare per i comuni che interessano l'impianto".

A essere posta in evidenza è stata quindi la necessità che, nonostante la messa in liquidazione e la restituzione della concessione da parte dell'attuale concessionario, "non si crei un'interruzione nella gestione dell'impianto e di tutte le attività connesse di condizione ordinaria e relativa manutenzione e movimentazione delle merci e degli scambi ferroviari sinergici alle aree di stoccaggio in Val Bormida".

Oltre ai temi strettamente legati all'impianto, riassumibili con la definizione di un programma per il ritorno in funzione dell'impianto comprensivo di lavori di ripristino (stanziamento fondi, gara d'appalto lavori) "anche a vantaggio dell'intero territorio per un eventuale impiego più ampio nel trasporto delle rinfuse" e con la copertura della posizione dei dipendenti con la cassa integrazione, un vanto in questo processo è il percorso. 

"È di particolare importanza evidenziare il significativo fatto di come il territorio savonese, tra parti sociali e sindacali e datoriali e parti istituzionali e Provincia e i due Comuni principalmente interessati di Savona e Cairo Montenotte - scrivono le istituzioni firmatarie - si presentino uniti e sinergici in questo tavolo, prima di tutto con la Regione e poi anche ieri con il Ministero, come era già stato condiviso nell'incontro preparatorio che su proposta del sindaco di Savona Marco Russo si era tenuto presso palazzo Sisto nella giornata di mercoledì pomeriggio".

Il prossimo aggiornamento del tavolo è previsto per gennaio: "E' intenzione nostra assolutamente tenere evidenza e pressione propositiva perché si dia corretto seguito a tutti gli adempimenti necessari per arrivare quanto prima alla rimessa in funzione dell'impianto, considerato che è noto che sul territorio ci sono iniziative e considerazioni relative ad un possibile importante progetto industriale che possa interessare l'impianto e il trasporto intermodale delle rinfuse tutte non solo del carbone" concludono Olivieri, Russo e Lambertini.

Redazione