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Politica | 01 dicembre 2021, 18:46

Smart woring, approvato in Regione odg della Lista Sansa, Candia: "Subito confronto con Anci e sindacati"

Smart woring, approvato in Regione odg della Lista Sansa, Candia: "Subito confronto con Anci e sindacati"

Nella seduta di ieri il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno della Lista Sansa, con prima firmataria la consigliera Selena Candia, che impegna la giunta ad avviare un confronto con Anci e sindacati per comprendere meglio tutti gli aspetti dello smart working, in modo da rendere la Liguria competitiva nel mercato del lavoro internazionale. Diversi i punti da analizzare. Da quelli positivi a livello ambientale e sociale come la riduzione degli spostamenti (e relativa diminuzione di emissioni) ed una migliore conciliazione casa lavoro, a quelli negativi come ad esempio le aziende che chiamano “smart working” il telelavoro, approfittandosene per non pagare internet o il pc.


Pensando alla Liguria, e allo spopolamento delle aree interne, per Selena Candia comprendere e normare in modo efficace lo smart working potrebbe diventare un'interessante occasione di sviluppo. “ Ritengo che lo smart working possa rappresentare un tassello importante nelle strategie per il ripopolamento delle aree interne – spiega Candia -. Da solo però non basta, per questo abbiamo sottolineato come sia fondamentale per questo progetto integrare un'offerta di servizi, in primis di trasporti e di connessione internet”.


Per Selena Candia le prime persone potenzialmente interessate allo smart working nei paesini dell'entroterra sono i titolari di seconde case, che potrebbero decidere di vivere, o di passare almeno metà della settimana, “in campagna” se ci fossero condizioni ottimali. “Bisogna ragionare sulle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici, ad esempio creando spazi comuni per il co-working, dotati di tutte le attrezzature informatiche necessarie allo svolgimento del lavoro – spiega la consigliera della Lista Sansa -. Inoltre va sottolineato come il trasferimento di questi lavoratori andrebbe a frenare lo spopolamento dei paesini e al tempo stesso andrebbe anche a ridistribuire le ricchezze, spostando acquisti e consumi presso le attività locali”.


La recente esperienza della pandemia ci ha però insegnato che lo smart working non è privo di criticità per alcuni tipi di lavori e di lavoratori, per questo per Selena Candia sarà fondamentale coinvolgere i sindacati nella discussione su questa iniziativa. “Bisogna avere un quadro completo – spiega Candia - ragionando sull'impatto dello smart working sui lavoratori anche in termini di criticità, come ad esempio per l'utilizzo di dispositivi privati o per i consumi delle bollette”.

Redazione

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