Dopo l'assemblea dei soci che ha disposto la messa in liquidazione dell'azienda che gestisce l'impianto dal prossimo 1 gennaio (leggi QUI), è stato quest'oggi il turno dei lavoratori di ritrovarsi per affrontare il futuro del proprio posto di lavoro.
Futuro che non pare assolutamente roseo, tutt'altro: "Dall’assemblea ovviamente emerge una sempre più grande preoccupazione per il destino dei lavoratori e dell’infrastruttura - spiegano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - Ad oggi, malgrado le nostre ripetute richieste di incontro al Ministero dei Trasporti (l’ultima di venerdì 19 novembre), e malgrado la lettera dei sindaci di Cairo Montenotte e Savona cui ha fatto seguito la richiesta da parte della regione Liguria a firma del presidente Toti e degli assessori Berrino e Benveduti nessuna risposta è giunta da Roma".
Un silenzio di quelli che fanno a loro modo rumore secondo i sindacati. Per un duplice motivo: "E' inquietante che due assessori regionali e il presidente della Regione non riescano a procurarsi un incontro con il ministero per la questione Funivie e quanto poco peso abbiano la politica locale e il nostro territorio a livello nazionale. Non è più tollerabile l’indifferenza da parte del ministero, ministero che ricordiamo è il proprietario dell’infrastruttura" sottolineano.
La richiesta è quindi quella già ripetuta più volte: "Come organizzazioni sindacali chiediamo al più presto al ministero la nomina di un commissario per la gestione, che subentri all’azienda concessionaria e che garantisca la continuità occupazionale e reddituale dei dipendenti lavorando sul futuro all’infrastruttura" dicono Filt, Fit e Uiltrasporti.
"La perdita di un’altra attività di qualità come quelle di Funivie sarebbe l’ennesimo sconfitta per il territorio savonese - affermano con forza le segreterie confederali del settore trasporti - Giova ricordare che le potenzialità occupazionali dell’impianto non si limitano ai 60 addetti attuali, ma in una situazione di normalità o potenziamento dello stesso potrebbe arrivare tranquillamente al doppio. E’ necessario quindi un serio intervento, al di là dei meri interessi elettorali, dei rappresentanti del territorio eletti a Roma al fine di smuovere il Governo e i ministeri interessati alla vertenza".
"Quindi, come organizzazioni sindacali, riteniamo ineludibile un percorso di mobilitazione che comincerà con una richiesta di incontro urgente al Prefetto e con un presidio nella data che verrà eventualmente stabilita. Nel caso da questo incontro non arrivasse una data di convocazione dal ministero ci riserviamo di proclamare un’azione di sciopero con contestuali iniziative di protesta. Ora più che mai servono azioni concrete, la politica e soprattutto il ministero dei trasporti non possono più fare orecchie da mercante" concludono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.