"La situazione, al netto di qualche momento di affaticamento è assolutamente tranquilla. Oggi i pazienti covid sono circa un centinaio, com’è noto in tutta la regione. L’anno scorso ricordo che erano circa 1600 in questo momento dell’anno”. Lo ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti questa mattina a margine della conferenza stampa di presentazione del circuito itinerante di Asl3 per la campagna di vaccinazione antinfluenzale.
“Il piano restart sta funzionando molto bene, - continua Toti - ovviamente in alcune specialità mediche ha ingranato con maggiore rapidità, per altre ci vorrà qualche giorno di più, ma siamo soddisfatti di come la sanità sta gestendo la pandemia in corso e lo stato d’emergenza che ci costringe a un dispendio costante di energie a difesa dei cittadini, e d’altra parte è ripartita a fare quello che deve, cioè occuparsi di tutte le patologie che in questo anno e mezzo ahimè sono rimaste sullo sfondo”.
Sull’iniziativa, il presidente della Regione e assessore alla sanità ha dichiarato:
"Questo è un modo per avvicinare tutti gli strumenti di prevenzione che la nostra sanità ha, ai cittadini. Chi viene oggi a fare la spesa qua, domani lo farà alla Coop. Sono anche altre le iniziative promozionali che stiamo cercando di mettere in campo. È un modo per dire che non esiste solo il covid, ma esiste anche l’influenza stagionale che in ogni caso fa un numero di alcune migliaia di morti l’anno nel nostro paese, che affatica nei momenti peggiori i pronto soccorso del nostro paese, e quindi è giusto che chi è più esposto si vaccini non solo contro il covid, ma anche contro l’influenza stagionale che dopo due anni tutto sommato blandi potrebbe tornare a farsi sentire in modo sensibile anche quest’anno. Vacciniamoci contro tutto quello per cui l’uomo ha inventato un vaccino perché questo fa sì che i nostri medici possano tornare davvero a occuparsi di tutte le malattie di cui le persone hanno bisogno".
Toti ha commentato anche la proposta del sottosegretario alla salute Andrea Costa, che ha chiesto l'obbligo del vaccino anticovid per le categorie a contatto con il pubblico.
"Mi sembra un’idea assolutamente condivisibile, anzi avremmo dovuto già averlo fatto. Io spero che il governo intervenga al più presto, come ho chiesto ieri attraverso la conferenza delle regioni, con un provvedimento articolato che preveda da un lato l’obbligo della terza dose per le categorie che lo hanno avuto obbligatorio nella prima e nella seconda, l’estensione dell’obbligo vaccinale a categorie particolarmente esposte, e soprattutto, anche se al di là di qualche allarmismo di troppo, in questo momento la maggior parte del paese, Liguria compresa, ha un numero di ricoverati gestibile e non preoccupante. Tuttavia bisogna dare certezza a famiglie e domani, e dire con chiarezza che se dovesse tornare a salire il covid, se qualche regione dovesse entrare in zona arancione o peggio rossa, le misure di contenimento sociale ed economico dovranno valere per le persone più esposte per loro volontà, ovvero per le persone non vaccinate. Per tutte le altre famiglie e imprese si potrà continuare a vivere serenamente e programmare il ponte dell’Immacolata, il Natale con i nonni, l’assunzione di personale per gli alberghi e l’acquisto di materiale per le proprie attività, senza dover temere un lockdown che sarebbe provocato da una minima parte di cittadini italiani, cioè quel 10 per cento che ancora oggi rifiuta il vaccino".