Con una comunicazione oggi le organizzazioni sindacali e i lavoratori sono venuti a conoscenza che il giorno 19 novembre si effettuerà l’assemblea straordinaria dei soci di Funivie spa che ha nell’ordine del giorno la messa in liquidazione della società.
La comunicazione è stata inviata contestualmente alle OOSS, al sottosegretario competente Teresa Bellanova, ai parlamentari Paolo Ripamonti e Raffaella Paita, agli assessori regionali Benveduti e Berrino e al consigliere regionale Vaccarezza, inoltre, con lettera separata al MIT e nello specifico al dirigente responsabile Ing.Mautone.
“Tale avvenimento sarebbe un ulteriore spada di Damocle sulla testa dei lavoratori, che malgrado l’assicurazione sugli ammortizzatori sociali fino a novembre 2022 vedono sempre più a rischio la loro continuità occupazionale”, dichiarano dalle segreterie provinciali e territoriali FILT e FIT.
“Come organizzazioni sindacali abbiamo più volte richiesto incontri al ministero dei trasporti che non sono mai stati calendarizzati (l’ultimo incontro al ministero risale a gennaio 2020). Prendiamo quindi atto positivamente della lettera dei sindaci di Savona e Cairo Montenotte e del presidente della Provincia di Savona – proseguono - che richiedono alla Regione Liguria, agli assessorati allo Sviluppo economico e al lavoro di sollecitare il governo e il ministero dei Trasporti per riattivare al più presto un confronto sul ripristino e sulla prospettiva dell’infrastruttura e chiediamo alla regione di sollecitare con forza tale intervento”.
“E’ evidente che, in caso di liquidazione della società, diventa ineludibile la nomina di un commissario per la gestione, che a nostro parere, oltre ad occuparsi della gestione ordinaria deve occuparsi di portare avanti il progetto di un impianto funiviario utilizzabile per il trasporto delle rinfuse nei 20 mila metri quadri di parchi di stoccaggio già presenti in Val bormida, progetto quanto mai attuale in un’ottica di trasporti ad emissioni zero”.
“E’ giunto il momento, che oltre ai tanti impegni presi e alle belle parole, per i lavoratori arrivino dalla politica delle risposte concrete”, concludono.