Circa 150, molti giovani, sono scesi in piazza Sisto a Savona questa sera per esprimere la loro delusione rispetto all'affossamento avvenuto in Senato due settimane fa, del DDL Zan, il provvedimento contro omobilesbotransfobia, misoginia e abilismo.
Il presidio organizzato da Arcigay Savona ha visto partecipare rappresentanti di Anpi, Arci, Aned, i sindacati con la Cgil e la Uil ed esponenti politici del Pd come il consigliere regionale Roberto Arboscello, il vicesindaco e assessore Elisa Di Padova e diversi consiglieri dem e l’assessore di Italia Viva Barbara Pasquali.
"Una legge che avrebbe dovuto garantire una maggiore tutela ad un gruppo di minoranze ancora ampiamente discriminate nella nostra società e già presente nella maggior parte degli altri paesi europei. Dopo questo insuccesso quindi non ci resta che continuare a combattere affinché essa, un giorno, venga approvata" spiegano dall'Arcigay Savona.
Lo stop era infatti arrivato a Palazzo Madama dopo uno scrutinio segreto con 154 voti favorevoli, 131 i contrari e due astenuti.
Il disegno di legge contro l'omotransfobia invece era stato approvato dalla Camera il 4 novembre 2020, ma con il blocco definito il 27 ottobre come se fosse stato praticamente affossato e nelle prime ore da parte del Pd e del M5S era stata caccia ai "franchi tiratori" con il dito puntato contro Italia Viva e all'esultanza dei senatori della Lega e di Fratelli d'Italia.