Fare del bene aiuta a stare bene. E' senz'altro una delle sensazioni che chiunque abbia provato con la propria esperienza, mettendosi in prima fila al servizio degli altri, cosa significhi praticare il volontariato può testimoniare.
Ed è la strada scelta dal Comune di Finale coi suoi servizi sociali, dalla Consulta del Volontariato, dalla Caritas e dallo sportello finalese del Maggiordomo di Quartiere per rivolgersi a una delle fasce sociali tra le più colpite dagli effetti collaterali non clinici della pandemia, ovvero i più giovani.
Integrazione è quindi l'obbiettivo di "Progetto Finale Giovani", l'iniziativa che nasce, come ha spiegato una delle due referenti del servizio Maggiordomo di Quartiere, Francesca Panuccio, "dalla presa di consapevolezza di due particolarità proprie del territorio di Finale: da un lato l'esistenza di molte associazioni di volontariato (oltre una trentina, ndr), di una realtà consolidata e seria che lavora tra le righe quale la Consulta dedicata che le riunisce e di un Comune che le segue. Dall'altro lato pensiamo ai molti giovani, chi ha idee chiare e chi invece non riesce a trovare una propria realtà, non si ritrova nello sport, spesso si isola e non cerca nemmeno lavoro (i cosiddetti Neet, ndr)".
Nell'ultimo anno e mezzo, ovvero da quando il Coronavirus e le misure per il suo contenimento hanno stravolto la quotidianità del globo, queste problematiche si sono infatti spesso acuite, come ha ricordato l'assessore finalese Clara Bricchetto.
Da qui l'idea di "unire le associazioni e i giovani, per fargli conoscere la realtà che esiste, creando aggregazione e uno scopo per stare insieme, un motivo per uscire di casa e tastare la realtà che esiste al di là degli schermi di PC e smartphone" ha aggiunto Panuccio.
Nel concreto, si tratta di un calendario di incontri ed eventi organizzati alle 11.30 presso il bistrot-laboratorio sociale "Nonunomeno" dei Chiostri di Santa Caterina in Finalborgo, attraverso i quali ogni associazione si racconterà, coi propri obiettivi, la propria mission e qualche aneddoto di vita insieme all'interno delle associazioni coinvolte, attraverso un linguaggio adeguato sottolineando l'importanza del loro operato.
Al momento nel calendario stilato sono presenti le due pubbliche assistenze Croce Bianca e Croce Verde, AIB, Baba Jaga, Caritas e Pro Loco Gorra, con l'apertura a tutte le altre realtà che vorranno via via inserirvisi. L'invito è aperto a tutti i ragazzi e le ragazze e vedrà fin da subito anche una collaborazione, oltre a quella fornita dalla Consulta dello Sport nella "sponsorizzazione" degli appuntamenti, dell'istituto "Migliorini-Da Vinci" con gli alunni delle classi quarte e quinte.
Trovare per questi ragazzi un momento di concretezza ma allo stesso tempo dare continuità nel futuro alle associazioni, per le quali i volontari non sono mai abbastanza: "Alcune stanno crescendo da questo punto di vista, altre meno. Fortunatamente uno dei valori aggiunti del nostro volontariato è l'interscambiabilità dei volontari - ha spiegato il presidente della Consulta, Emanuele Gerardi - Questo progetto è utile anche affinché i giovani comincino a prendere in mano le redini di un volontariato che purtroppo sta invecchiando, facendo sì che quanto costruito sul territorio non vada perso. Concentrarlo su una sola associazione non è quello che vogliamo quindi è nato questo progetto".
Tra gli enti che più fortemente hanno creduto nel progetto l'Amministrazione comunale, attraverso i costantemente aperti tavoli di confronto sulle tematiche sociali della povertà e delle disabilità: "In questi sette anni di mandato abbiamo dimostrato che, al di là delle opere pubbliche, riteniamo di grande sostanza intervenire sul sociale investendo sulle persone, non attraverso un'opera caritatevole ma con progetti in cui investire e credere che possono arrivare a tante persone e all'inclusione, fondamentale per i giovani" ha ricordato l'assessore Bricchetto.
Svelando poi una ulteriore iniziativa che la giunta Frascherelli intende concretizzare nel prossimo futuro per il quale si punta ad ottenere un finanziamento regionale: "Stiamo portando conducendo uno studio sui giovani collaborando con un criminologo dell'Università di Genova per capire a chi rivolgerci, e da lì arrivare a istituire un luogo di aggregazione per i ragazzi - aggiunge Bricchetto - Fino ad arrivare all'istituzione di un tavolo dell'inclusione con appuntamenti mensili".