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Attualità | 04 novembre 2021, 17:45

Piscina incompiuta di Albisola, 850mila euro del comune alla società fallita. Sindaco Garbarini: "L'area ritorna all'amministrazione, manterremo l'identità sportiva"

"Il comune ha pagato pesantemente questa situazione e siamo andati a traslare con quella cifra, in un periodo come questo, nel quale dobbiamo far fronte a dei debiti, togliere dalle casse 900mila euro è importante"

Piscina incompiuta di Albisola, 850mila euro del comune alla società fallita. Sindaco Garbarini: "L'area ritorna all'amministrazione, manterremo l'identità sportiva"

Si chiude la vicenda legata all'incompiuta piscina coperta di Luceto ad Albisola Superiore.

Il comune ha infatti rinunciato al processo in Appello a Genova contro la società Gesta srl e ha deciso di conferire 852mila euro all'azienda fallita.

Nel giugno del 2004 la ditta aveva stipulato con l'amministrazione comunale due contratti di concessione: uno con il quale si impegnava a costruire una piscina coperta, oltre alle opere di sistemazione esterna e una sala polivalente a fronte del pagamento da parte del Comune, della somma di 2 milioni e 385mila euro; l'altro invece li impegnava a costruire una piscina scoperta.

Il Comune però, nel 2007, considerato lo stato di fermo dei lavori (arrivati fino al tetto) e ritenuto che Gesta fosse venuta meno nei requisiti necessari per la titolarità della concessione, aveva dichiarata decaduta la stessa per la costruzione e la gestione della piscina coperta e aveva deciso di risolvere il contratto.

Un anno dopo invece considerato il fallimento della società, aveva dichiarato la decadenza dalla concessione della piscina scoperta e anche in quel caso aveva deciso di rescindere il contratto. Se per la piscina coperta però i lavori non erano stati conclusi, per quella scoperta le opere erano state eseguite totalmente per 852mila euro.

A seguito però della risoluzione dei due contratti, la Curatela fallimentare di Gesta aveva richiesto il diritto ad ottenere il controvalore delle opere eseguite (852mila euro e 1 milione e mezzo per la piscina coperta), con il comune che si era opposto alle pretese perché secondo loro non era stato tenuto conto del contro credito maturato in capo all'amministrazione, rappresentato dal controvalore delle opere non eseguite, dai costi da sostenere per il completamento delle opere, dagli adeguamenti economici maturati per il ritardo e dai costi necessari per la demolizione, rimozione e smaltimento delle opere.

Da lì l'inizio del procedimento che però aveva visto condannato il comune al pagamento di 1 milione e 136mila euro. Successivamente l'amministrazione albisolese aveva fatto ricorso in Appello, che ha poi però deciso di ritirare, effettuando la transazione per la ditta. 

"Liquidando il debito si apriranno diversi ragionamenti futuri per sfruttare quel sito, ad oggi però è prematuro dire cosa ne faremo, sarà una riflessione dei prossimi mesi - ha detto il sindaco Maurizio Garbarini - L'area andrà fruita nella sua completezza e metteremo in atto, effettuando un'analisi dei costi, tutto quello che si può fare lì per proseguire l'identità sportiva".

Non potrà comunque essere realizzata una piscina coperta concludendo l'opera incompiuta in quanto, dopo una perizia commissionata dall'amministrazione, la struttura era stata considerata fuori norma e senza i requisiti statici per reggere un peso di circa 300 tonnellate di acqua.

"Il comune ha pagato pesantemente questa situazione e siamo andati a traslare con quella cifra, in un periodo come questo, nel quale dobbiamo far fronte a dei debiti, togliere dalle casse 900mila euro è importante. Ad oggi purtroppo sono il sindaco pagatore di una sfortuna ereditata" ha specificato il primo cittadino albisolese.

Luciano Parodi

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