Un kit che comprende un computer portatile, collegato ad un sistema di registrazione audio-video dotato di software autonomo, una scheda di acquisizione e microcamera ad altissime prestazioni, che sarà utile alla Polizia di Stato per prevenire e contrastare la violenza di genere e nei confronti dei minori.
Lo strumento, nell’ambito del progetto nazionale “Una stanza tutta per sé”, il cui scopo è incoraggiare le donne che subiscono violenza a rivolgersi alle forze dell’ordine e sostenerle nel delicato momento della denuncia, è stato donato questa mattina in Questura a Savona dalla presidente del Soroptimist International Club di Savona, il magistrato Fiorenza Giorgi al Questore Giannina Roatta.
Il progetto era stato oggetto di un protocollo d’intesa siglato lo scorso 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Contro le Donne, dal Capo della Polizia, direttore generale della P.S. Prefetto Franco Gabrielli e dai rappresentanti dell’associazione Soroptimist International, con lo scopo di promuovere l’importante iniziativa.
Si tratterà quindi di un valido ausilio investigativo che permetterà, laddove necessario, agli inquirenti di raccogliere le testimonianze delle vittime di atti persecutori in tempi più brevi, contribuendo così a ridurre al minimo il loro disagio.
“Bisogna combattere il più triste e radicato fenomeno presente non solo nel nostro paese ma a livello mondiale. Sono lieta di questa collaborazione proficua con la Polizia di Stato, apripista nella lotta contro la violenza di genere - ha spiegato la presidente Giorgi che ha ringraziato la past president Irene Schiavetta - è uno strumento utile in sede processuale per quanto riguarda la documentazione fotografica delle lesioni eventualmente riportate a seguito della violenza fisica dell’imputato, sarà fondamentale portare in aula la documentazione di quanto è avvenuto, soprattutto se l’audizione protetta avverrà all’interno del pronto soccorso o aree di presidio nel quale la vittima si sarà rivolta perché sottoposta a violenze”.
“Voglio concentrarmi sull'ascolto, questo kit è concentrato proprio su questo e voglio ricordare la capacità di ascoltare tipicamente femminile, quello che differenzia più di tante altre cose dalle persone civili a quelle incivili, dalle persone amiche a quelle nemiche - ha proseguito Irene Schiavetta - spero siano poche le occasioni di utilizzarlo e che nel caso l’utilizzo di questa apparecchiatura spero sia utile per le forze dell'ordine e per le donne coinvolte”.
“Il kit mobile aiuterà le donne e gli uomini della polizia nell'assumere le dichiarazioni e le denunce delle donne nelle abitazioni o nei pronto soccorso. Si tratta del primo passo nell'ambito delle iniziative volte a contrastare questo odiosa tipologia di reato” ha specificato il Questore di Savona.
“Può documentare le lesioni che sono state subite appena sono avvenute e che magari non sono state documentate precocemente, meglio vederlo raccontato dalle vittime o dai testimoni che con un solo referto del pronto soccorso. Per la donna è già difficile esternare e venire in un ufficio di polizia, con questo strumento sicuramente sarà un aiuto in più” ha continuato Giannina Roatta.
Negli ultimi anni sono aumentate le denunce ma ancora sono molti i casi dove le donne non esternano le violenze subite.
“Il sommerso c'è, ma come esperienza personale è presente maggiore consapevolezza nelle donne della provincia di Savona, è più semplice per loro aprirsi, c'è voglia di fare rete tra le associazioni che si occupano di questa tipologia di reato” ha concluso il Questore.
“Purtroppo c’è ancora l’idea che la donna abbia valore solo con un uomo accanto, nel momento in cui ci saremmo liberate di questo stereotipo riusciremo finalmente forse a metterci in pari, nessuno dei due deve essere più alto degli altri” conclude Fiorenza Giorgi.