“Se la notizia dello stop alla privatizzazione dell’Ospedale di Cairo Montenotte, poteva essere salutata come un cambio di rotta, una folgorazione sulla via di Damasco della giunta verso una sanità pubblica, nei fatti non è così. Guardando oltre gli annunci ci si rende conto che il risultato non centra l’obiettivo di offrire alla Val Bormida un presidio ospedaliero. Anzi la scelta della giunta è quella di trasformare l’ospedale in una struttura territoriale”.
A dirlo sono il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello e il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi, affermando come così "Cairo Montenotte dice addio al sogno di un Ospedale di vallata".
“Per anni si è promesso un pronto soccorso, da tempo si chiedeva di riconoscere l’importanza di un ospedale in area disagiata, centrale per tutta la Val Bormida ma la scelta della giunta è quella di declassare Cairo in Ospedale di Comunità, nei fatti un insieme di ambulatori a gestione prevalentemente infermieristica”, osservano Arboscello e Garibaldi.
“Stiamo parlando di un declassamento che equivale a una chiusura. La scelta di Toti e della destra è stata quella di non ascoltare le richieste del territorio, di illuderlo per anni e alla prima occasione privare la Val Bormida di quell’presidio ospedaliero che chiede da tempo e di cui ha bisogno. La scelta della giunta è una mossa che impoverisce la sanità e che dimostra di non ascoltare i cittadini. Presto daremo battaglia in tutte le sedi perché la sanità nelle aree periferiche deve essere rafforzata e non tagliata”, concludono i consiglieri.
Di tutta risposta non si è fatta attendere la replica di Regione Liguria, che ha affermato: "La revoca della procedura di gara per l’affidamento ai privati della gestione dell'ospedale di Cairo Montenotte è dovuta al fatto che, nella programmazione del Pnrr, dopo l’emergenza Covid, il San Giuseppe è destinato a diventare il presidio sanitario pubblico dell’intera Val Bormida. Quell'ospedale, che diventerà Ospedale di Comunità, sarà anche sede della Casa di Comunità e di un punto di primo intervento. La Casa di Comunità, uno dei tre elementi centrali, costituirà l’hub sia dell’assistenza domiciliare della vallata sia, secondo il modello regionale, della rete dei medici di medicina generale. In quest’ottica, sarà quindi destinatario di importanti investimenti del Pnrr".