Politica - 07 ottobre 2021, 15:13

Urbe nel Parco del Beigua, Gianni Pastorino (Linea Condivisa) e Pippo Rossetti (PD): “Il centrodestra da sempre contrario ora cambia idea, bene”

“Rimane ferma la necessità che con queste determinazioni si ponga una pietra tombale sulla possibilità che aree limitrofe al Parco, come il monte Tiranè, possano diventare una miniera”

Stupore per i consiglieri regionali di Linea condivisa e Partito democratico Gianni Pastorino e Pippo Rossetti, che proprio in queste ore hanno appreso che il centrodestra, da sempre contrario all’entrata del comune di Urbe nel Parco del Beigua, da oggi cambia idea e appoggia un ingresso che ha visto, altresì, da sempre favorevoli i consiglieri Pastorino e Rossetti.

Cambiare idea non è male, anzi, spesso e volentieri, è sintomo di intelligenza, – dichiarano il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino e il consigliere regionale del Partito democratico Pippo Rossetti – però la discussione avvenuta questa mattina in Commissione IV sulla adesione del comune di Urbe al Parco naturale regionale del Beigua, è per certi versi paradossale: ci fa particolarmente piacere che oggi tutte le forze politiche siano favorevoli a questo e, ribadiamo, cambiare idea ogni tanto fa bene. Quello che invece non fa bene e che desta non pochi interrogativi, è rimuovere le posizioni che si sono assunte in precedenza".

Il centrodestra nella decima legislatura (2015-2020) è sempre stato contrarissimo, con dichiarazioni di fuoco sia da parte di esponenti della Lega che di Forza Italia, oggi Cambiamo – proseguono i consiglieri Pastorino e Rossetti –. Rimane ferma la nostra convinzione che già dal 2017 si doveva assecondare la volontà espressa dagli enti locali e dalla comunità del Parco, che avevano già proposto che il comune di Urbe ne entrasse a far parte”.

Poiché ci sembra che anche la maggioranza a questo punto sia d’accordo, – proseguono Pastorino e Rossetti – ora si deve condividere con il territorio, senza atti di imperio, quali porzioni del comune di Urbe entrino a farne parte. Rimane ferma la necessità che con queste determinazioni si ponga una pietra tombale sulla possibilità che aree limitrofe al Parco, come il monte Tiranè, possano diventare una miniera, sconvolgendo lo sviluppo socio-economico e distruggendo quel territorio di grande pregio”.

"Come si suol dire, “verba volant, scripta manent”, basterebbe infatti andare a ricercare i verbali delle Commissioni tra il 2015 e il 2020 e anche quelli delle discussioni in consiglio regionale, sempre durante la medesima legislatura".

Perché se è cambiata la posizione dell’attuale maggioranza, sulle aree protette, non può che farci piacere, anzi auspichiamo che tale conversione, sulla via di Damasco, avvenga anche per i confini del parco di Portofino, su cui invece ci sembra che il centrodestra stia facendo molta opposizione, sia a livello regionale che locale, ma magari questa vicenda di Urbe e del Parco del Beigua porterà consiglio”, chiosano i consiglieri regionali di Linea condivisa e Partito democratico Gianni Pastorino e  Pippo Rossetti.

 

Redazione