In occasione della manifestazione ‘Invito a Palazzo’, organizzata dall’Associazione Bancaria Italiana che ogni anno offre al pubblico la possibilità di ammirare le sedi storiche e il patrimonio artistico delle banche italiane, Banca Carige vuole rendere omaggio a un artista dalle mille sfaccettature che fu sempre molto legato alla città e dove visse una parte importante della sua vita.
La mostra dal titolo “Farfa e i suoi amici. L’arte a Savona nel ‘900”, potrà essere visitata sabato 2 ottobre, sede Banca Carige, C.so Italia, 10 – Savona, dalle 10 alle 19, con visite guidate gratuite. E’ necessaria la prenotazione su: carige.happyticket.it
Descrivere Farfa non è facile vista la sua poliedricità e il suo attivismo, che questa mostra vuol mettere in luce. Fu poeta, compositore di canzoni, cartopittore, fotografo, ideatore teatrale dei “Quarti d’ora” futuristi con il sodale Giovanni Acquaviva, ideatore di figurini per la moda femminile e di ricette di cucina futuriste. Visse sempre da “Farfaista”, ovvero libero da schemi, liberando la sua fantasia di bambino che lo accompagnò per tutta la vita.
Fu criticato per il suo essere “futurista” anche nell’abbigliamento (amava i pigiami di flanella grigi a righe, usciva con le pianelle e con cappotti senza forma calcandosi un cappello sulla fronte). Usava il suo portafortuna – una molletta di legno per i panni che gli fece vincere un premio in un concorso Kodak a New York- appuntata al bavero o alla sua riccioluta capigliatura.
Farfa non si definì mai “pittore” ma “cartopittore” perché usava la carta al posto dei soliti colori (non aveva le finanze per acquistarli) ed allora si faceva regalare dai negozianti le varie carte colorate che, poi, tagliava a mano o con mezzi meccanici per dar vita non ai collage (aborriva questo termine!!!) ma alle sue “cartopitture”.
La mostra è arrichita da opere di alcuni suoi amici veri che lo seguirono nella sua vicenda umana e d’artista e con cui ebbe lunghi scambi, anche epistolari, come Luigi Caldanzano, Giovanni Acquaviva, Nicolaj Diulgheroff, Ugo Pozzo, Pippo Oriani, Giuseppe Ciotti, Asger Jorn.
Instaurò un rapporto sodale col pittore Gigi Caldanzano che più e più volte lo andava a trovare nella sua abitazione in via Istria dove la cucina si trasformava nell'atelier d'arte di Farfa che, amando molto il sole e la luce, ed avendo invece una abitazione piccola e buia, si fece dipingere da un imbianchino un "sole finto" che dal soffitto di tale stanza faceva scendere i suoi raggi gialli fino sul tavolo che da desco si trasformava a volte in scrittoio, altre in studio del pittore con le molteplici carte colorate, ritagliate a mano o con le forbici, per creare le "cartopitture".
Alla fine degli anni Cinquanta saranno Baj e Jorn a farlo conoscere nelle grandi Gallerie milanesi (da Scharwz). Dopo essere stato incoronato da Marinetti poeta record nazionale, dovrà a questi due artisti di fama internazionale la sua notorietà anche fuori dai confini nazionali.
La sua grande capacità creativa e la sua curiosità per il bello della vita e della natura ne fanno un artista davvero ricco di spunti quanto mai moderni e contemporanei.