"I lavoratori sono delusi dal comportamento dell'azienda. Il problema non è solo economico, ma anche morale. Non vogliamo parlare di garanzie. Il nostro obiettivo è chiaro: i dipendenti non devono essere esternalizzati". E' questa la posizione di Gianni Mazziotta, segretario Uil, in merito alla decisione da parte di Schneider Electric di cedere lo stabilimento situato a Bragno, frazione del comune di Cairo Montenotte.
"Oggi si è tenuta la prima assemblea durante la quale abbiamo stilato un programma su come affrontare questa situazione - aggiunge - Finita la riunione i lavoratori (si parla di 130 posti di lavoro, ndr) sono entrati in sciopero per tutta la giornata. Inoltre è stato proclamato lo stato di agitazione. Per la giornata di venerdì 8 ottobre è in programma una mobilitazione di tutti i siti Schneider a livello nazionale (otto ore di sciopero a Bragno e due ore per ogni turno negli altri stabilimento del Paese, ndr)" aggiunge.
Ma non è tutto, infatti i sindacati hanno previsto anche manifestazione sotto il comune di Cairo Montenotte: "Anche le istituzioni devono fare la loro parte - commenta Mazziotta - Si tratta di una multinazionale presente sul territorio da parecchi anni. Siamo disposti a discutere di programmi, migliorie e altri aspetti, ma l'esternalizzazione ad una piccola azienda fornitrice non è ammissibile. Schneider deve tornare sui propri passi".