Attualità - 27 settembre 2021, 18:18

Elezioni 2021, Libera presenta ai candidati sindaco il "Manifesto per un'Etica della Responsabilità"

L'associazione si rivolge ai candidati invitandoli a esprimere il proprio impegno concreto e verificabile su alcuni temi cruciali per una politica etica, trasparente e competente in grado di prevenire e contrastare la corruzione e le mafie e di costruire una comunità inclusiva, accogliente e solidale

Alle prossime elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre prossimi saranno chiamati al voto i cittadini di molti Comuni italiani; tra questi anche 14 Comuni della Provincia di Savona, tra cui lo stesso capoluogo.

“Libera – Associazioni, numeri e nomi contro le mafie” si rivolge ai candidati invitandoli a esprimere il proprio impegno concreto e verificabile su alcuni temi cruciali per una politica etica, trasparente e competente in grado di prevenire e contrastare la corruzione e le mafie e di costruire una comunità inclusiva, accogliente e solidale.

L’agenda di impegni è dettagliata nel “Manifesto per un’Etica della Responsabilità” articolato in 4 punti fondamentali:

1. Diritti sociali, welfare di comunità e inclusione sociale ed educativa

Attuazione di politiche di welfare capaci di rigenerare i territori e ridurre le ingiustizie economiche, sociali e ambientali esasperate dalla pandemia;

2. Trasparenza e prevenzione della corruzione

Adozione di piani anticorruzione degli enti locali quali strumenti efficaci di trasparenza, responsabilità e buongoverno e non solo adempimento burocratico;

3. Un Gioco responsabile

Monitoraggio e contrasto al problema delle dipendenze e del disagio sociale prodotti dalla pratica patologica del gioco d’azzardo;

4. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati

Gestione e assegnazione per finalità sociali dei beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti.

"Libera guarda con attenzione e preoccupazione alla diffusione del fenomeno mafioso, a cui la pandemia ha offerto ulteriori opportunità di profitto e si rivolge un appello agli amministratori affinché gestiscano con trasparenza e responsabilità le risorse, quali quelle previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, perché non diventino bottino per le organizzazioni criminali" spiegano dal Coordinamento provinciale Libera Savona.

"Nel territorio provinciale sono attivi il Coordinamento Provinciale di Libera e il Presidio del Ponente 'Nino e Ida Agostino' da anni impegnati nella promozione della cultura della legalità con iniziative e progetti rivolti alle scuole e alla cittadinanza, anche in collaborazione con enti, associazioni e istituzioni locali" aggiungono dal Coordinamento savonese.

Il “Manifesto per un’Etica della Responsabilità”:

I diritti sociali, un welfare di comunità e l'inclusione sociale ed educativa

La pandemia ha allargato ulteriormente la crisi prodotta dall'aumento delle disuguaglianze e povertà e dall'assenza di politiche sociali efficaci ed ha accentuato la già grave dispersione scolastica, con un'ulteriore limitazione della socialità che si è profondamente modificata dalla pervasività di internet e dei social media. Abbiamo, pertanto, bisogno di un welfare di comunità capace di rigenerare i territori e ridurre le ingiustizie sociali e ambientali.

Per queste ragioni, chiediamo ai futuri amministratori politici un impegno concreto e verificabile per: (a) garantire la partecipazione ed il coinvolgimento attivo degli enti del terzo settore e delle reti sociali nell'esercizio delle proprie funzioni di co-programmazione e co-progettazione degli interventi e dei servizi nei settori di attività di interesse generale; (b) adottare e/o rafforzare con maggiori investimenti gli strumenti di sostegno al reddito che consentano il soddisfacimento dei bisogni primari e la piena accessibilità ai servizi basici essenziali; (c) sostenere le realtà sociali che promuovono pratiche di mutualismo sociale e di giustizia ecologica; (d) assicurare il diritto alla casa ed alla qualità dell'abitare; (e) la cancellazione dell'articolo 5 del decreto Lupi-Renzi; (f) attivare percorsi di inclusione giovanile, attraverso l'utilizzo e l'accessibilità agli spazi pubblici di aggregazione, sport, studio e attività in collegamento tra la scuola ed il territorio.

La trasparenza e la prevenzione della corruzione

Chiediamo ai futuri amministratori politici un impegno concreto e verificabile nella prevenzione della corruzione, affinché i piani anticorruzione degli enti locali diventino strumenti efficaci di trasparenza, responsabilità e buongoverno anziché un mero adempimento burocratico. In particolare, ai futuri amministratori chiediamo di: (a) assicurare una concreta e attiva consultazione pubblica delle principali realtà associative e dei portatori di interesse nella fase di aggiornamento dei piani anticorruzione; (b) condizionare la sottoscrizione di patti di integrità alla partecipazione alle procedure d’appalto; (c) assicurare trasparenza, partecipazione e pratiche di monitoraggio civico; (d) adottare e sottoscrivere pubblicamente un codice etico di condotta; (e) attivare percorsi di formazione e aggiornamento dei dipendenti pubblici sui temi dell’integrità e dell’etica pubblica; (f) applicare anche alle figure dirigenziali il dovere previsto dall’art.6 del codice di condotta dei dipendenti pubblici di comunicare la loro adesione ad associazioni, di carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi possano interferire con lo svolgimento dell'attività del loro ufficio.

Un Gioco responsabile

Chiediamo ai futuri amministratori politici di affrontare il problema delle dipendenze e del disagio sociale prodotti, specie nelle fasce più deboli della popolazione, dalla pratica patologica del gioco d’azzardo. In particolare, ai futuri amministratori chiediamo di: (a) aggiornare e tenere sotto controllo le statistiche sul numero di apparecchi, consumi e spesa nel territorio; (b) promuovere momenti di formazione e sensibilizzazione sul tema rivolti ai giovani e alla cittadinanza; (c) adottare regolamenti e ordinanze che vincolino in modo più rigoroso: l’individuazione dei luoghi sensibili; la determinazione delle distanze minime dai luoghi sensibili delle sale adibite al gioco d’azzardo; i limiti di orario di apertura delle sale adibite al gioco d’azzardo e dell’accensione degli apparecchi negli esercizi commerciali; i controlli sul rispetto delle regole.

Il riutilizzo sociale dei beni confiscati

Chiediamo ai futuri amministratori politici un impegno concreto e verificabile nella gestione e nell'assegnazione per finalità sociali dei beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti.

In particolare, ai futuri amministratori chiediamo di: (a) attivarsi nella consultazione delle banche dati dell'Agenzia nazionale; (b) pubblicare l'elenco ed i dati dei beni confiscati trasferiti nel patrimonio indisponibile del Comune; (c) adottare un regolamento che disciplini le procedure di gestione diretta e/o di assegnazione dei beni confiscati ai soggetti del terzo settore, prevedendo adeguate forme di consultazione pubblica; (d) prevedere forme di progettazione partecipata con le realtà sociali e percorsi di memoria con l'intitolazione dei beni alle vittime innocenti delle mafie; (e) promuovere il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati all'interno dei piani e programmi di sviluppo sostenibile e coesione territoriali.

Comunicato Stampa