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Sanità | 13 agosto 2021, 07:51

Vaccini Covid, Melis stupito dalle dichiarazioni di Figliuolo: "La scelta di promuovere la vaccinazione sui giovani mi sembra priva di un risvolto sanitario"

"Bisogna rivedere le priorità della campagna vaccinale, è statisticamente dimostrato che la fascia a rischio è di età ben più elevata"

Vaccini Covid, Melis stupito dalle dichiarazioni di Figliuolo: "La scelta di promuovere la vaccinazione sui giovani mi sembra priva di un risvolto sanitario"

"Ho letto con stupore le dichiarazioni del Generale Figliulo che in poche parole ha ammesso che la campagna vaccinale per gli over 50 non sta portando i risultati desiderati e quindi si punterà alla fascia dei giovanissimi tra i 12 e i 18 anni per arrivare a toccare la copertura vaccinale dell’80% come da obiettivi prefissati".

Così l'ex consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione di Inchiesta Covid X Legislatura Andrea Melis è intervenuto sul tema della campagna vaccinale.

"Mi permetto di osservare che la strategia sempre dichiarata era quella di vaccinare in primis le fasce più a rischio, tra cui certamente gli over 50 e oltre, diversamente come ampiamente noto sui giovani nei fatti non si hanno riscontri di problemi e pertanto la scelta attuale di promuovere la vaccinazione sui giovanissimi mi sembra del tutto priva di un risvolto sanitario - prosegue Melis - Priva cioè di un principio di precauzione e valutazione rischi – benefici laddove invece è statisticamente dimostrato che la fascia a rischio è di età ben più elevata. In sostanza il Generale pare perseguire un obiettivo prettamente quantitativo e non qualitativo pregiudicando in realtà il vero obiettivo, ridurre i casi gravi con le conseguenze dirette sulla salute delle persone ed indirette di sovraccarico dei sistemi ospedalieri".

"Non posso che condividere, poche volte mi è capitato nel corso della mia esperienza in consiglio regionale, le parole del Presidente Toti cui mi associo pienamente: serve l’obbligo vaccinale per la fascia over 50, quella più a rischio. Io però aggiungo e rilancio a Toti di valutare, compatibilmente con le linee guida nazionale, che la fascia 12-18 non sia ricompresa nel calendario vaccinale della regione Liguria - conclude l'ex consigliere regionale pentastellato - A questi ragazzi è stato chiesto molto, sono stati tacciati di essere untori ma visti ormai i dati pare evidente che non ci sia alcuna categoria anagrafica più o meno untore. E’ il caso di uscire da questa narrazione. Contestualmente mi rivolgo al Sottosegretario Andrea Costa, che ho avuto il piacere di conoscere e collaborare seppure da posizione avverse, di rivedere a livello nazionale le priorità della campagna vaccinale, il rischio è un grande flop non tanto per i numeri ma quanto per la riduzione dell’impatto sul fronte sanitario".

Redazione

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