“Ci auguriamo che la vaccinazione porti un risultato e che non ci sia un nuovo picco di contagi, è evidente che dire che si mette un obbligo a prescindere crea divisione nella popolazione, tutti devono essere trattati nella stessa maniera, non voglio dividere il gregge in pecore bianche e pecore nere”.
Non usa mezzi termini il segretario regionale della Lega Edoardo Rixi in merito all’utilizzo del green pass che ha creato frizioni sia all’interno del Carroccio che all’interno della coalizione con il presidente della Regione Giovanni Toti che aveva puntato il dito lo scorso fine luglio, specificando che “il lockdown dovrà essere solo per i non vaccinati”.
“Riteniamo che il Green Pass sia utile se usato bene ed è evidente che bisogna evitare di dividere le persone in due categorie diverse. Dobbiamo portare tutti a vaccinarsi, farlo facendo capire l’importanza del vaccino non mettendo semplicemente degli obblighi che a volte difficilmente vengono controllati o gestiti - prosegue il deputato genovese - l’abbiamo arginato escludendo nei servizi interni agli alberghi utilizzo del passaporto verde, vale anche per tutti i bar e i ristoranti e per i problemi sulla responsabilità sui controlli”.
“Chi ha cura della comunità deve cercare di tenere uniti. Queste contrapposizioni tra vax e no vax non mi piacciono per nulla, nel mezzo e nella razionalità credo ci sia il giusto metodo” specifica Rixi rispondendo, forse, anche allo stesso Toti.
“Il tema vero è quello di cercare di spingere l’intera comunità a trovare le condizioni per superare il problema, non mi piace chi è eccessivamente a favore ritenendo che con il vaccino si risolve tutto, né chi dice che il vaccino serve per tracciare la gente, sono vaccinato e non mi sento un fesso, ci deve essere un abbassamento dei toni e la politica deve farlo e non esasperare gli stessi” conclude il segretario regionale leghista.