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Speciale elezioni Savona | 08 agosto 2021, 15:20

Cosa vorreste dal futuro sindaco di Savona? Il presidente dell'Assocuochi: "Chiediamo più dialogo, ci vuole una progettualità, mentalità troppo restia"

Con Igor Di Lucia, chef savonese abbiamo affrontate tutte le criticità riscontrate dalla ristorazione nel capoluogo capoluogo, dalla mancanza di progetti, al Covid che ha messo in ginocchio il settore

Cosa vorreste dal futuro sindaco di Savona? Il presidente dell'Assocuochi: "Chiediamo più dialogo, ci vuole una progettualità, mentalità troppo restia"

"Ci vuole più progettualità e avere punti di vista diversi da esperti del settore, c'è bisogno di dare una immagine positiva della città, con una spinta in più si possono fare tante cose".

Così Igor Di Lucia ha dato il via alla nona puntata della rubrica di Savonanews che ci accompagnerà nelle prossime settimane nella lunga cavalcata alle elezioni comunali di ottobre a Savona.

"Cosa vorreste dal nuovo sindaco di Savona?". Questa la domanda che poniamo ai nostri ospiti e questa domenica abbiamo fatto una chiacchierata con il presidente dell'Assocuochi di Savona.

Con lo chef savonese abbiamo fatto il punto della situazione dopo le difficoltà legate al Covid e l'avvio dell'obbligo del green pass al chiuso che sta creando non pochi problemi ai locali.

"La situazione è migliorata, questo è indubbio, nel momento in cui si è riuscito a lavorare, ma non ne siamo fuori da una situazione economica grave, molte delle attività non funzionano al 100% e non lo sono mai state dall'inizio. Fortunatamente c'è stata la disponibilità dell'amministrazione per gli spazi gratuiti per i dehors, in posti anche pochi usuali dove non c'erano. Importante la risposta da molti comuni della provincia, non è una concessione da poco in quanto i costi sono alti, un po' ha aiutato" dice Di Lucia.

"Ci sono comunque grosse incertezze, non si riesce a capire bene cosa succederà e nel nostro campo è un male, la ristorazione non è abituata a mettersi in moto in pochi giorni, lavoriamo ad esempio con grosso anticipo per la Pasqua, il Natale, la stagione estiva e dovendo riprogrammare senza sapere quello che succederà porta grossi problemi economici sia per l'approvvigionamento che deve essere effettuato sempre in minime quantità che per la ripercussione che si va a creare con i clienti perché c'è difficoltà a trovare materie prime e avere le forniture ai prezzi giusti soliti, quindi siamo costretti a dover aumentare i prezzi. Non è una speculazione ma gli stessi fornitori hanno difficoltà a reperire i prodotti".

Tante saracinesche durante questi due anni non sono più state tirate su e in un comune nel quale c'erano già problemi prima della pandemia a causa dei costi elevati degli affitti, il settore della ristorazione e non sono sono finiti in ginocchio.

"C'è grossa incertezza su quello che si potrà fare, molti locali hanno chiuso e non riapriranno più o non riusciranno a riaprire come prima, in grossi disagi come questo vengono sicuramente momenti più positivi e infatti qualcuno timidamente prova ad aprire nuove attività anche se al momento c'è una crisi incredibile" prosegue il presidente dell'Associazione Cuochi della provincia di Savona.

Il passaporto verde che ha creato disagi per i titolari delle attività soprattutto per la presenza dei clienti stranieri che hanno un pass diverso e i vaccini per il personale.

"Il green pass e le vaccinazioni hanno creato più incertezze, ci sembra di tornare indietro invece di andare avanti, con i vaccini speravamo che la situazione migliorasse ma invece pare che non sia così - continua Di Lucia - per molti non è un discorso di volontà nel vaccinarsi ma c'è incertezza in tutto il personale, non si capisce se ci sarà l'obbligatorietà. E' assurdo chiedere il green pass ai clienti e magari il cuoco o il gestore non sono vaccinati, anche per questo abbiamo dovuto far fronte ad una mancanza di personale".

Un impegno importante dell'amministrazione per il rilancio della ristorazione valorizzando le eccellenze presenti sul territorio, potrebbe essere un obiettivo importante anche per avvicinare gli stessi savonesi a non scappare dal comune.

"Sono stati fatti buoni sforzi dalla Camera di Commercio per aiutare le imprese e supportarle per prodotti e buone idee, riscontriamo però una burocrazia che blocca diverse iniziative - puntualizza - dall'idea all'attuazione i tempi sono interminabili, da mesi ci vogliono anni ed è molto negativo, il tempo deve essere più breve a livello di immagine, anche perché le persone e i mezzi ci sono".

"Purtroppo c'è una mentalità restia nel savonese per tutto ciò che genera eventi più importanti, è una città molto chiusa ma anche per colpa delle amministrazioni che si sono susseguite che devono venire incontro a progetti o dare l'utilizzo delle aree che ci sono già per fare belle cose che infatti aiuterebbero a livello di immagine il comune stesso - spiega lanciando un monito - Deve essere fatto molto di più, manca un anello intermedio, qualcuno che sia al posto giusto e che arriva dal settore. Prima del Covid ad esempio il comune di Savona non si è promosso a livello internazionale per la ristorazione. Ha voluto dare un'impronta sulle crociere però non si sfrutta il bello che c'è, dirottare i turisti da un'altra parte non è una bella immagine per la città, credo che non si voglia fare un passo in più".

 Infine un appello al prossimo futuro primo cittadino:

"Chiediamo più dialogo, parlando ci si conosce di più e si riesce a trovare un riscontro, non abbiamo mai trovato dei punti di incontro in questi anni su cui discutere e magari non abbiamo esposto le nostre associazioni per una collaborazione comunale. Da parte nostra però abbiamo avvertito il non voler fare troppo e ci siamo assuefatti al pensiero".

 

Le persone che valgono disegnano Savona. Questo è lo slogan che abbiamo deciso di utilizzare in questa rubrica che ci accompagnerà nelle prossime settimane nella lunga cavalcata alle elezioni comunali di ottobre a Savona.

Nessun esponente politico ma figure di spicco che hanno fatto e stanno facendo tanto per la città della Torretta, da personaggi sportivi a rappresentanti della cultura e dell'associazionismo, passando per persone che Savona l'hanno vissuta da sempre.

Allora a chi meglio di loro possiamo rivolgere la frase che sarà sempre al centro di queste chiacchierate: "Cosa vorreste dal nuovo sindaco di Savona?".

Luciano Parodi


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