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Attualità | 06 agosto 2021, 17:10

Un altro parto d'urgenza nel savonese, “Nascere a Pietra”: "Per quanto tempo ancora dovremo contare sulla fortuna?"

"Com'era prevedibile la situazione, per chi deve partorire nella zona da Imperia a Savona, diventa sempre più grave"

Un altro parto d'urgenza nel savonese, “Nascere a Pietra”: "Per quanto tempo ancora dovremo contare sulla fortuna?"

"05 agosto 2021: parto in auto alla Torretta di Savona. 06 agosto 2021: parto in ambulanza in area sosta dell'autostrada. Anche in questi casi è andato tutto bene, ma per quanto tempo ancora dovremo contare sulla fortuna? Com'era prevedibile la situazione, per chi deve partorire nella zona da Imperia a Savona, diventa sempre più grave". Così, attraverso una nota stampa, il comitato “Nascere a Pietra”.

"Le dichiarazioni dei responsabili, subito smentite, sono veramente fuori luogo, perché, se nel primo caso i genitori erano sull'auto privata ed è stato dichiarato che se fossero stati in ambulanza sarebbero arrivati in tempo, nel secondo caso di questa mattina la signora era in ambulanza, ma ha partorito in un'area sosta dell'autostrada - proseguono dal comitatoAnche dire che il parto è fisiologico e non è una malattia, che si potrebbe partorire in casa è una dichiarazione quantomeno azzardata perché ci vuole comunque la sorveglianza e l’assistenza di personale qualificato per il parto. Nascere a casa o in auto senza una adeguata assistenza è un rischio che non si dovrebbe correre".

"Andrebbe perlomeno creata e organizzata una assistenza territoriale adeguata, sfruttando il ruolo delle ostetriche sia prima del parto, che dopo. Assistenza che oggi non esiste in Liguria, mentre in altri territori italiani è garantito, come, ad esempio, a Torino. Consideriamo poi che i bimbi nati in ambulanza, in auto o in Pronto soccorso, vengono ritenuti 'infetti' e così vengono separati dalla madre, sono sottoposti ad esami invasivi, a tamponi e sono messi in isolamento per  24/48 ore. Tutto questo perché qualcuno ha deciso che nel ponente non serve un punto nascite".

"Chi risponde del disagio della famiglia, del trauma del neonato per il distacco dalla mamma, delle difficoltà dell'allattamento? Quello che dovrebbe essere uno dei momenti più belli nella vita di una famiglia viene irrimediabilmente rovinato. Nel frattempo siamo arrivati a 270 giorni di 'chiusura temporanea' del Punto Nascite. Presidente Toti mantenga la parola e faccia riaprire il Punto Nascite" concludono infine da “Nascere a Pietra”.

Comunicato Stampa

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