Siamo arrivati in un locale di Alassio, il giorno 08 Luglio alle 22:30 (io, moglie e figlia di 11 anni), e abbiamo consumato due caffè al banco; al momento di pagare ho chiesto di indicarmi dove fossero i servizi e mi è stato risposto che non era possibile accedervi in quanto erano già stati puliti! Resto piuttosto perplesso e faccio notare che ho chiesto l'uso per mia figlia, una bambina che aveva urgenza di andare in bagno; mi è stato ribadito che non era proprio possibile usare la toilette!
L'art. 187 del Tulps (Testo unico delle leggi sulla Pubblica Sicurezza) riconosce il diritto ad avere un bagno messo a disposizione, gratuitamente, dal gestore dell’ esercizio. Secondo la norma, gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo; nel mio caso il prezzo corrisposto è stato pari a due caffè.
Il giorno dopo, ho chiesto cortesemente alla Polizia Locale di darmi indicazioni dell'Ufficio presso il quale segnalare quanto accaduto; mi è stato risposto di mandare comunicazione all'Ufficio Protocollo del Comune di Alassio.
Non avendo ricevuto risposta alla mail inviata, ho inoltrato la mail anche a Ufficio Relazioni con il Pubblico, Ufficio Turismo, Ufficio Commercio, Polizia locale. Ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta, resta solo la brutta recensione lasciata sulle pagine web e la certezza che in quel locale non metterò più piede.