"Nella Commissione aperta al pubblico in streaming che si è tenuta ieri abbiamo avuto modo di sottolineare le nostre perplessità rispetto alla scelta di Legino come sede dove ubicare il nuovo Centro Rifiuti previsto nel piano industriale per il nuovo sistema porta a porta. Un Centro che avrà un costo di 1.373.460 euro finanziati dalla tariffa TARI, quindi pagati dai cittadini savonesi". Così Elisa Di Padova a nome del Gruppo Consiliare e PD Savona.
"La collocazione del Centro Rifiuti a Legino (che sarà l'unico a servizio di tutta la città) è stata proposta mesi fa dal Vice Sindaco Arecco che ieri non ha ritenuto di partecipare alla discussione - prosegue Di Padova - L'area interessata è peraltro destinata per l'80% a verde pubblico secondo il PUC e per quanto non ci sia bisogno di una variante è indicativo dell'inopportunità politica di procedere in tal senso se possibile. L'impatto per quanto possa essere moderato - come detto ieri dall'Assessore Montaldo- sarà comunque negativo per l'intero quartiere sia in termini di traffico - leggero e pesante - sia in termini di inquinamento acustico. Per quanto non si stia parlando di una 'discarica' ci troviamo di fronte a un progetto che prevede materiali di diversa tipologia, comprese vasche di travaso dell'umido, vasche per i cosiddetti Rifiuti Urbani pericolosi. La copertura, nel progetto è prevista solo in parte, questo significa che le aree circostanti subiranno un impatto pesante. Si pensi alla svalutazione economica di tutto il quartiere, all'estrema vicinanza con appartamenti e case abitate da nuclei familiari, il terreno è confinante, ci sono pochi metri dai terrazzi all'area dove dovrebbe sorgere il Centro Raccolta".
"I cittadini sono poi preoccupati per eventuali pericoli per la sicurezza e la salute pubblica. Non abbiamo mai strumentalizzato vicende senza proporre alternative ma riteniamo che ci siano moltissimi elementi per imporre a questa amministrazione una riflessione più approfondita: i passaggi effettuati nel 2020 e quanto si legge nello studio potrebbero essere superficiali rispetto all'impatto che questa struttura potrebbe avere sull'intero quartiere di Legino. La necessità di individuare un nuovo sito per il Centro Rifiuti nasce dall'indisponibilità delle aree precedentemente utilizzare a tale scopo, quella di Via Caravaggio di proprietà del Consorzio di Depurazione delle Acque e ancor prima l'area di proprietà delle Autostrade. Indisponibilità incomprensibile, soprattutto per quanto riguarda Autostrade che ancora una volta dimostra di non avere alcuna attenzione per il nostro territorio" conclude l'esponente dem.
“Se esistono strade alternative possibili, occorre intraprenderle. Legino non deve essere considerata una zona di serie B. La vicinanza di case, del Campus universitario, del Palavolley e di realtà produttive sono state sottovalutate nello studio di fattibilità sostenendo la tesi di un'area già compromessa e degradata. Non è così. La zona artigianale PAIP ha aree che devono essere tutelate e valorizzate. Si pensi a un possibile impiego dell'area per attività sociali e sportive con la possibilità di coinvolgere il Polo universitario o attività volte alla sostenibilità energetica” così Marco Russo, candidato del Patto per Savona, sull’ipotesi di realizzare un centro rifiuti a Legino.
Il candidato aggiunge: “Il Comune apra subito un tavolo di confronto con il Consorzio Depurazione delle Acque e con Autostrade per verificare la possibilità di mantenere e potenziare il Centro di Raccolta in via Caravaggio. Iniziativa che peraltro potrebbe portare a un risparmio rispetto ai costi previsti a capitolato e un conseguente risparmio sulla Tari di tutti i cittadini savonesi”.