Attualità - 20 luglio 2021, 12:21

Progetto “Entroterra”, spazio alle storie di chi vive i comuni di Arnasco, Bormida, Sassello e Calizzano

Pasquale (presidente Fondazione De Mari): “Cortometraggi ci fanno scoprire l’anima di queste realtà, attraverso le persone e l’entusiasmo e le capacità di chi ci vive”

“Sprescin”, il taglia boschi di Sassello, i fratelli Riolfo, fabbri di Calizzano, Enzo, il menestrello di Arnasco e una coppia, marito e moglie, nata a Bormida.

Queste sono alcune delle storie presenti nel progetto “Entroterra”, ideato dal giornalista Mimmo Lombezzi, che vede al centro quattro comuni, Sassello, Calizzano, Arnasco (insieme ad Onzo e Vendone) e Bormida e i racconti di chi vive i paesi dell’entroterra savonese che verranno così valorizzati per portare alla luce i tesori dei loro luoghi, in un viaggio tra tradizione, ricordo e sguardo verso il futuro. A sostenerli la Fondazione Agostino De Mari e la Provincia di Savona.

Con il progetto “Entroterra” si vuole dar voce ai residenti delle aree interne, realizzando, attraverso i loro racconti, quattro video ritratti di tre paesi più altri tre della bassa Val d’Arroscia (la comunità formata dai tre “borghi dell’olio e del vino” Arnasco, Onzo, Vendone).

Questi prodotti multimediali diventano così degli strumenti al servizio dei comuni, che potranno utilizzarli come strumenti di promozione, rivolti a diversi target: 

1) la comunità – grazie alle proiezioni in piazza i documentari diventeranno un’occasione di animazione sociale;

2) i visitatori – la visione di questi documentari sarà un’occasione di scambio verbale e umano con chi vive nelle aree interne e l’opportunità di conoscere le buone pratiche che un tempo proteggevano l’ambiente e la natura evitando frane e alluvioni;

3) le scuole – i prodotti multimediali possono diventare un supporto didattico duttile e integrabile con altri strumenti formativi.

Ogni documentario, della durata di circa mezz’ora, racconta un paese, dando voce a chi lo ha scelto per viverci, per produrre o semplicemente o per un legame affettivo, trasformando i suoi abitanti – per usare un’espressione della direttrice di Fondazione De Mari, Anna Cossetta, in “Griot”, in narratori.

Ogni ritratto, per limiti di tempo, è necessariamente parziale, ma potrebbe essere l’inizio di un percorso narrativo (autogestito) che, nel corso del tempo aggiunga altri episodi (e altri personaggi) al racconto collettivo di ogni borgo.

Calendario delle proiezioni in piazza:

giovedì 22 luglio – ore 21.30/Arnasco – piazza all’Olivicola;

giovedì 29 agosto/Bormida – piazza della Chiesa;

domenica 5 settembre/Sassello;

agosto (data da definirsi)/Calizzano.  

“L’idea era quello di trasformare i liguri in narratori, visto che c’è una dominante alimentare e si parla spesso solo di cibo e grandi mangiate, l’obiettivo era di parlare della gente dell’entroterra, non solo anziani ma coltivatori, artigiani - spiega Lombezzi, ideatore insieme al co realizzatore Mario Molinari - Vuole rispondere ad un turismo intelligente, ha richiesto un lavoro enorme e ha permesso di scoprire che dietro a ogni artigiano ci sono tante storie, episodi trovati a bizzeffe”.

“Ora che torna l’interesse per l’entroterra bisogna sollecitarlo, non solo solo quattro filmati ma uno strumento di socializzazione nelle piazze, un’occasione di incontro. Diventerà un valore identitario, altri potranno continuare questa iniziativa magari raccontandosi riprendendosi” ha specificato Mimmo Lombezzi.

“È stata un’esperienza bellissima, ci siamo ritrovati a raccontare storie che noi che viviamo tutti i giorni il paese magari non ci davamo peso, le abbiamo riscoperte anche noi e ovviamente il turista o anche la gente del paese che non le conosceva. Credo che sia un progetto riuscitissimo” ha spiegato il sindaco di Arnasco Matteo Mirone che ha già annunciato che giovedì 22 luglio verrà organizzata la prima proiezione in piazza.

“Abbiamo riscoperto in mezzora di filmato 100 anni del nostro piccolo paese, il secondo più piccolo della provincia, abbiamo cercato sempre di trasformare gli anziani non come un peso ma come un valore aggiunto, con la nostra iniziativa degli “anziani in cattedra” ricordavano la loro vita e molto di questo è stato inserito nel documentario. Noi piccoli paesi facciamo grande l’Italia” ha proseguito il sindaco di Bormida Daniele Galliano.

“È un progetto che ci ha coinvolto e invaso in maniera positiva e ci ha stimolato, ha aiutato a riscoprire dei valori, situazioni, tradizioni, elementi che davamo per scontato - continua il primo cittadino di Calizzano Pierangelo Olivieri - importante sia per il turismo intelligente che per l’amor proprio”.

“La Fondazione De Mari ha sempre dimostrato grande attenzione per l’entroterra e li ringrazio. Mi ha ricordato il ‘Viaggio nella valle del Po’ di Mario Soldati - conclude il sindaco di Sassello Daniele Buschiazzo - è stata data una bell’immagine, siamo luoghi vivi con una storia alle spalle ma anche con un futuro di fronte. Al di là dell’immagine turistica spero anche che invoglino un po’ di persone tramite la visione umana e la qualità della vita a venire a vivere nelle nostre realtà”.

“Secondo noi ci sono potenzialità nell’entroterra che vanno valorizzate, volevamo solo realizzare un qualcosa che andasse a farci scoprire l’anima di queste realtà, attraverso le persone e l’entusiasmo e le capacità di chi ci vive. Non è uno spot pubblicitario ma vogliamo intervenire valorizzando il territorio. Stiamo studiando una serie di iniziative che riguardano anche l’entroterra e vogliamo trovare il modo per essere di sostegno alle amministrazioni e ai cittadini per il sostegno energetico” ha detto il presidente della Fondazione De Mari Luciano Pasquale che ha ricordato lo studio di fattibilità economica messo a disposizione sulla Albenga-Carcare-Predosa.

Luciano Parodi