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Attualità | 16 luglio 2021, 12:24

Il comune di Vado Ligure spiega il no Savona Calcio: "Inopportuna la subconcessione dopo il no del Vado alla Vadese"

La nota diramata dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuliano

Il comune di Vado Ligure spiega il no Savona Calcio: "Inopportuna la subconcessione dopo il no del Vado alla Vadese"

 

E' arrivata pochi minuti fa la replica, ricca e circostanziata, da parte dell'amministrazione comunale di Vado Ligure, alle accuse rivolte dal Savona in merito alla negazione della subconcessione dello stadio Ferruccio Chittolina.

Il Comune ha spiegato come, da regolamento, l'utilizzo della struttura sia prioritario per le società vadesi e che dopo il no del Vado all'utilizzo dell'impianto alla Vadese, fosse inopportuno dare l'ok all'arrivo degli Striscioni.

Ecco la nota:

"Nella diatriba intercorsa tra il comune di Vado Ligure e l’Asd Pro Savona circa il diniego all’utilizzo da parte di quest’ultima dello stadio “F. Chittolina” (diatriba che, in questi giorni, ha guadagnato le pagine della cronaca sportiva locale), l’amministrazione comunale di Vado ritiene doveroso produrre una propria e definitiva comunicazione ufficiale sulla questione". 

"In primo luogo, e senza perifrasi di sorta, si trova quantomeno inopportuno – per non dire risibile - che la questione del diniego dello stadio vadese alla società savonese venga trattato da questa - e, nella fattispecie, dal suo vice-presidente - come risultanza di pregresse ripicche personali tra la sua persona e questa amministrazione, e che l’azione amministrativa di questo ente sia stata regolata e risolta in funzione di simpatie o antipatie nei confronti dei soggetti con cui ci si sia rapportati". 

"Se così fosse, saremmo di fronte ad un abuso d’ufficio: chi ritenga si sia sostanziata nella fattispecie tale evenienza, conoscerà di certo le strade da percorrere. Ma onde evitare che alcuni si dilunghino oltremisura in vaniloqui privi di fondamento – e, ci si lasci dire, tristi oltremisura nei modi e nei contenuti – forse è opportuno ricondurre tutto su piani più consoni, che si possono riassumere in quanto di seguito si va ad esplicitare".

"In punto di diritto, il regolamento comunale per la gestione e l'uso degli impianti sportivi prevede che, previa autorizzazione dell’amministrazione comunale, il concessionario della gestione (nella fattispecie, il Vado F.C.) possa subconcedere in uso l’impianto ovvero spazi sportivi nello stesso inseriti, nel rispetto delle norme dettate in proposito dallo stesso regolamento, ferma restando la prevalenza sull’uso del concessionario medesimo". 

"Nella subconcessione, poi, i soggetti a cui l’impianto può essere affidato sono elencati in ordine di priorità e tale ordine, come appare ovvio, privilegia soggetti aventi sede legale nell’ambito vadese. Tali norme sono riportate parimenti nel contesto contrattuale che regola i rapporti fra comune di Vado Ligure e la società Vado F.C. in ordine alla gestione dello stadio “Chittolina”, da cui risulta, altresì, che il concessionario della gestione ha la facoltà di utilizzare l’impianto per le pratiche sportive consentite, disciplinando autonomamente la propria attività sportiva". 

"Da quanto sopra consegue che, nello spirito di garantire il più possibile l’utilizzo pubblico dell’impianto in parola, la sub-concessione in uso a terzi soggetti è facoltà riconosciuta in capo al gestore, a cui lo stesso può assentire se ed in quanto non in contrasto con lo svolgimento della propria attività sportiva, ferma sempre l'autorizzazione comunale". 

"In punto di fatto, alcune settimane addietro, il mancato accordo tra il soggetto gestore (Vado F.C.) e altra associazione sportiva vadese (Vadese Calcio), ha di fatto comportato l’esclusione di quest’ultima dalla possibilità di utilizzo dello stadio “Chittolina”, utilizzo per il quale non è stata nemmeno formalizzata l’istanza in presenza di un preventivo diniego del gestore, che si presume fondato sull’impossibilità di contemperare la propria attività sportiva con quella del soggetto richiedente".

"A fronte di una similare e successiva richiesta di subconcessione da parte dell’Asd Pro Savona – avanzata in questi giorni e, in difformità con il caso precedente, riscontrata positivamente dal gestore – è apparso inopportuno all’A.C. dare la propria autorizzazione, ritenendo che istanze comportanti utilizzi similari dell’impianto sportivo non potessero riscontrarsi in modo diametralmente opposto, con l’aggravante di anteporre – in palese contrasto con le norme regolamentari sopra richiamate – interessi ed esigenze di società non vadesi, a favore delle quali è espressamente prevista una considerazione prioritaria. Su tali considerazioni, che attengono a questioni di opportunità generale oltreché di coerenza amministrativa e procedurale, è stato prodotto il diniego all’istanza avanzata dall’associazione Pro Savona".

"Ogni altra valutazione al riguardo, risulta fuori luogo e priva di fondamento. In ultimo, si ritiene utile ricordare, a titolo di pura constatazione: che se la squadra savonese ha potuto giocare i suoi recenti campionati, lo deve al comune di Vado Ligure e al Vado F.C., nella sua veste di gestore dell'impianto comunale in questione; che l’ospitalità concessa a detta squadra, ha comportato per il comune di Vado Ligure oneri finanziari e attività lavorative aggiuntive per gli Uffici, al fine di adeguare l’impianto alle prescrizioni dettate dagli organi di Pubblica Sicurezza, oneri e attività conseguenti, solo ed esclusivamente, alla presenza della squadra savonese; che nella polemica mediatica da altri sollevata, nulla viene rimarcato circa la situazione dell’impiantistica sportiva savonese - quella naturalmente deputata ad ospitare società sportive di quel territorio - e nulla a questa Amministrazione è dato sapere nel merito, se non prendere atto, a quanto pare, di doversi fare carico di incombenze ed emergenze altrui".

"Quindi, se l'associazione calcistica Pro Savona si sente nell’obbligo di porgere qualche ringraziamento, ci sentiremmo umilmente di suggerirle di rivolgere lo sguardo un po' più a ponente, laddove, in questi ultimi tempi e, comunque fino a ieri, le è stato dato modo di continuare ad esistere per le ragioni per le quali una società sportiva esiste: fare sport" conclude l'amministrazione comunale. 

Redazione

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