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Attualità | 14 luglio 2021, 12:22

Trasportò sulla sua nave 252 ebrei in fuga dai campi nazisti: Italia-Israele di Savona cerca discendenti del Capitano Ansaldo

Si conosce poco del coraggioso capitano partito nel dicembre del 45 da Vado, per questo l'associazione ricerca parenti, conoscenti, amici per una cerimonia di tributo

La Nave Exodus partita da La Spezia

La Nave Exodus partita da La Spezia

Una ricerca di discendenti, amici o conoscenti da parte dell'Associazione Italia-Israele in ricordo del capitano Ansaldo che trasportò, per portarli a destinazione nella loro terra natia, sulla sua nave, 252 profughi ebrei dei campi nazisti.

L'imbarcazione era partita dal porto di Vado Ligure il 14 dicembre del 1945.

"Come sapete, alla fine della seconda guerra mondiale migliaia di ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio e concentramento nazisti, soprattutto provenienti dall'est Europa, riuscirono a fuggire e raggiungere la terra d'Israele, nonostante i blocchi della marina britannica, partendo dall'Italia e in particolare da diversi porti della Liguria come La Spezia (è famoso il caso della nave Exodus), Savona e Vado Ligure con la grande collaborazione della popolazione locale - spiegano dall'associazione - Queste partenze furono drammatiche, sia per le condizioni fisiche e mentali dei sopravvissuti da imbarcare, per il difficile viaggio attraverso mezza Europa nascosti per raggiungere le coste italiane, le condizioni delle navi che venivano acquistate e allestite in tutta fretta, le condizioni del mare e i rigidi controlli britannici che intercettavano in mare le povere imbarcazioni cariche di famiglie disperate, e le portavano in diversi campi di concentramento nei porti europei del Mediterraneo in alcuni casi rimandandoli addirittura vergognosamente in Germania".

"Nel dicembre del 1945 partì da Genova la nave Endarta ribattezzata Hanna Senesh con un carico di 252 profughi ebrei dei campi nazisti, nave comandata da certo "capitano Ansaldo" del cui coraggio e della cui sensibilità scrive il famoso poeta israeliano Nathan Alterman (fra i sopravvissuti sulla nave) dedicandogli la meravigliosa poesia "response speech to an italian captain" - continuano da Italia-Israele di Savona - Questo capitano italiano, mettendo in pericolo la sua stessa vita, avrebbe sfidato la marina britannica, guidato la nave in un mare difficilissimo portando i profughi a destinazione il giorno di Natale del 1945 sempre incoraggiandoli e sostenendoli. Nonostante le ricche profferte dei britannici, questo capitano italiano non ha mai abbandonato gli ebrei al loro destino".

"Purtroppo si è perso ogni riferimento a questo capitano eroico, non si conosce nemmeno il suo nome proprio. Sembra svanito nel nulla. Lo stesso vorremmo chiedervi quanto al comandante del motoveliero Rondine, ribattezzato Enzo Sereni che portò in salvo, fra mille pericoli e difficoltà, 900 ebrei sopravvissuti partendo i primi giorni di gennaio del 1946 dal porto di Vado Ligure. Il 7 gennaio 1946 l'Enzo Sereni fu intercettata dalla marina inglese e comandante, equipaggio e profughi furono tutti internati (terribile destino per chi, in penose condizioni di salute, cercava la salvezza dopo l'orrore dei campi nazisti) nel campo di Athlit vicino ad Haifa per essere rilasciati molto tempo dopo" specificano dall'associazione.

"Di questi capitani eroici non siamo riusciti a trovare alcuna traccia, anche consultando vecchi archivi. Speriamo tanto che qualcuno, leggendo, ci possa dare indicazioni per rintracciare gli eredi e dare il dovuto tributo alla memoria di quegli uomini ricchi di valore e umanità. L'obiettivo è organizzare una cerimonia per tributare il doveroso omaggio alla memoria eroica di questi capitani italiani" concludono.

Se siete a conoscenza di chi possa aiutare l'associazione o se direttamente conoscete o avete uno stretto rapporto di parentela con il Capitano Ansaldo potete scriverci all'indirizzo mail: direttore@savonanews.it.

Luciano Parodi

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