Stavolta non è andata deserta l'asta per la vendita delle ex aree Ghigliazza di Finale.
A bloccare l'assegnazione dell'imponente cava ci ha pensato il tribunale di Reggio Emilia dichiarando, lo scorso 15 giugno, il fallimento della "Cave Arene Candide", società titolare dei quasi 60mila metri quadri di terreno al confine con Borgio Verezzi. Un provvedimento che ha decretato la sospensione della cessione attraverso asta che sarebbe dovuta svolgersi quest'oggi presso il Tribunale di Savona.
Le ex cave a questo punto andranno quindi a confluire nella procedura fallimentare del quale si occuperà il Tribunale della cittadina emiliana, il quale ha già stabilito la data per l'esame dello stato passivo che avrà luogo il prossimo 23 novembre.
Una volta proceduto all'analisi del debito e quantificati i beni a disposizione della società con sede in Emilia Romagna chi ha dei credi li dovrà far valere in sede di procedura fallimentare, dove ad avere la priorità saranno quei creditori con garanzie.
"Che potesse andare in tal senso non mi lascia del tutto stupito. Il fatto stesso che fosse aperta la procedura per la vendita all'asta indicava una situazione non rosea" commenta il sindaco Frascherelli, che nel corso di questi sette anni da amministratore comunale di incontri con soggetti privati possibili interessati all'operazione ammette di averne avuti diversi, senza però avere al momento nulla di concreto.
"Il futuro? Dipende da chi ne diventerà proprietario e da cosa vorrà per quest'area, corrispondente con un luogo unico per caratteristiche ambientali e climatiche, il più antico insediamento del finalese - aggiunge il sindaco finalese - C'è un Progetto Urbanistico Operativo già approvato, ma parlare di cosa potrebbe essere è complicato allo stato attuale delle cose".
Chi sperava potesse già arrivare a strettissimo giro di posta un nome per poter anche solo immaginare un orizzonte per l'area è rimasto così a bocca asciutta.
"A voler essere ottimisti, nella misura in cui l'esborso potrebbe essere di un'entità sempre più decrescente e nel caso arrivassero proprietari seri, questa situazione potrebbe aprire scenari diversi - conclude il primo cittadino - ma a oggi non possiamo parlare di nulla di concreto da questo punto di vista".