"In questi giorni, con l’ ottimo risultato della fine del primo lotto di lavori di messa in sicurezza del Rio Carendetta e Fasceo realizzati grazie alla Regione, abbiamo avuto una volta ancora dimostrazione sia fondamentale sfruttare tutte le risorse che si possano reperire a favore del territorio. Stupisce perciò ce ne siano molte che giacciono inutilizzate e che potrebbero invece puntellare alcuni degli aspetti più critici della nostra città: se il cittadino comune può ignorare i percettori del reddito di cittadinanza possano essere coinvolti gratuitamente in progetti utili alla collettività, altrettanto non si può dire del Comune, che a distanza di anni dall’introduzione del RdC continua a latitare in tal senso". Così, attraverso una nota stampa, il Coordinamento Cambiamo - Sezione Albenga.
"Innumerevoli gli esempi di possibili attività in cui il supporto fornito sarebbe prezioso - prosegue la nota - se sono ricorrenti le lamentele riguardo al decoro ed alla manutenzione della nostra città, forse opportuno sarebbe predisporre un progetto in ambito tutela dei beni comuni, che potrebbe sfociare nel supporto alla manutenzione dei parchi gioco dei bambini, pulizia di aree scolastiche, rimozione di graffiti sulle mura pubbliche, tinteggiatura dei locali pubblici, pulizia e riorganizzazione degli ambienti pubblici. Strettamente collegati sarebbero anche progetti in area ambientale, con la creazione di giornate di educazione e sensibilizzazione ambientale, piuttosto che dedicandosi alla riqualificazione dei percorsi paesaggistici, di aree individuate a parchi, aree verdi, litorali, spiagge, luoghi di sosta e di transito, la raccolta dei rifiuti, la manutenzione e cura di percorsi collinari, montani, piste pedonali o ciclabili. Il decreto legge che ha introdotto il reddito di cittadinanza prevede infatti che un’amministrazione comunale possa coinvolgere i percettori di RdC in appositi progetti utili alla collettività (PUC) di competenza dell’ente locale, purchè riguardino determinati settori ( oltre ai già citati ambiti di Tutela Beni Comuni e Ambientale, sono previsti il settore Culturale – Sociale – Artistico –Formativo) e si sviluppino sul territorio comunale o suo comprensorio".
"Analizzando più nello specifico i progetti utili alla collettività (PUC) si capisce che nell’ambito dei patti per il lavoro e/ o per l’inclusione sociale, i beneficiari del RdC sono tenuti a svolgere PUC nel comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili a 16 massimo: le attività previste - sia nuove, sia il potenziamento di esistenti- non sono in alcun modo assimilabili ad attività di lavoro subordinato o parasubordinato / autonomo , ma da intendersi come complementari, a supporto ed integrazione di quelle ordinariamente svolte dai comuni o dagli enti coinvolti in varie forme dalle Amministrazioni Comunali".
"Se è auspicabile il coinvolgimento degli Enti del terzo settore, la procedura deve essere comunque pubblica con gli adempimenti applicati nelle forme di assegnazione di gara ad evidenza pubblica. Possono quindi partecipare al PUC Amministrazione Comunale, Ente/i del Terzo Settore ed altri Enti Partner del Comune. I PUC quindi dovranno rispondere ai bisogni ed alle esigenze della Comunità dimostrando obbligatoriamente che rappresentino un’ occasione di inclusione e crescita per i beneficiari (in coerenza con le sue competenze professionali) e per la collettività. Mentre i percettori del RdC sono tenuti ad offrire la propria disponibilità allo svolgimento delle attività previste dal PUC pena la decadenza del beneficio, i soli limiti che può presentare un progetto di questa portata sono che non può essere assimilabile ad attività di lavoro subordinato parasubordinato o autonomo - infatti i designati non possono coprire ruoli organizzativi- e non possono essere sostitutivi di analoghe attività affidate esternamene dal Comune, nemmeno sopperendo alle assenze di altri lavoratori o alle momentanee carenze di organico per aumento di mole di lavoro per incremento stagionale" continua il documento.
"Ecco allora che in area culturale potrebbero trarne beneficio manifestazioni ed eventi (apertura di biblioteche, centri culturali, videoteche, monumenti. Supporto a momenti di aggregazione - animazione – catalogazione – digitalizzazione di documenti), così come in area artistica si può pensare all’ organizzazione di mostre, distribuzione materiale informativo, aiuto alle segreterie organizzative, catalogazione del patrimonio artistico, messa in rete a supporto della comunicazione – propaganda, accompagnamento nelle visite; il contributo all’ area formativa può realizzarsi in un supporto digitale presso postazioni interne a strutture pubbliche od ai corsi di aggiornamento professionale. Infine in area sociale si potrebbe infine attingere ai PUC per dedicare supporto domiciliare a persone anziane o disabili, trasporto o accompagnamento a servizi sanitari, per la spesa, assistenza nella consegna di medicinali, piccole manutenzioni domestiche. Gli spunti perciò non mancano: perché dal Comune tutto tace? L’iniziativa può venire anche da enti terzi che sottopongano all’amministrazione progetti da vagliare, ma perché ciò avvenga sarebbe quantomeno opportuno metterli a conoscenza di questa possibilità, coinvolgendo una cittadinanza che già si è dimostrata attiva, se coinvolta" concludono infine dal Coordinamento Cambiamo - Sezione Albenga.