Attualità - 03 luglio 2021, 07:36

I Verdi finalesi e savonesi ricordano Alex Langer

Il 3 luglio cade la ricorrenza della sua scomparsa

Castellazzi

Oggi 3 luglio è la ricorrenza della scomparsa di Alex Langer (3/7/1995). I Verdi finalesi e savonesi lo ricordano, come ogni anno, perché si riconoscono nelle parole e nel suo pensiero profetico.

"Con altri protagonisti coetanei, provenienti da associazioni ambientaliste già organizzate in diverse regioni italiane, nel 1986 in Finale Ligure, nel Cinema Ondina, partecipò alla fondazione del partito 'Federazione dei Verdi italiani' e subito si distinse per una intensa azione internazionale (facilitata dal fatto di essere poliglotta e di famiglia tedesca), protagonista di una frenetica attività politica, prima in Europa poi in diverse parti del mondo" spiega Gabriello Castellazzi, il portavoce della 'Federazione dei Verdi' della provincia di Savona.

"Nell'Università di Firenze aveva frequentato le lezioni di Giorgio La Pira: leader pacifista molto seguito e intellettuale cattolico impegnato nel dialogo inter-religioso, che credeva in un mondo fondato su principi universali e sulla coesistenza tra  civiltà e culture diverse. Langer ne subì l'influenza e lo ritenne un costante punto di riferimento. Si dichiarò a sua volta “costruttore di ponti” con una affermazione perentoria: 'sul mio ponte si transita in entrambe le direzioni'. L'ambiente toscano del periodo universiario influì in modo determinante sulla sua vita". 

"Oltre all'amicizia di Giorgio La Pira, Langer ebbe la stima di padre Ernesto Balducci e collaborò con la sua importante rivista 'Testimonianze', scrivendo articoli che, allora “scomunicati”, sarebbero giudicati in modo ben diverso nell'attuale stagione ecclesiale di papa Francesco. Conobbe personalmente don Lorenzo Milani e si dedicò alla traduzione in tedesco di 'Lettere a una professoressa': testo rivoluzionario che riuscì a far pubblicare in Germania grazie all'editore Wagenbach. Frequentò inoltre assiduamente la 'rivoluzionaria' 'Comunità dell'isolotto' di don Enzo Mazzi, sconfessata dal Vescovo del tempo che non ne riconobbe la qualifica di 'comunità cristiana'".

"In un libro espresse il suo pensiero: 'Tentativo di decalogo per la convivenza inter-etnica' - 'Conoscersi, parlarsi, informarsi, inter-agire: più abbiamo a che fare gli uni con gli altri, meglio ci comprenderemo'. La sua vita politica ebbe una svolta seguendo le esperienze dei movimenti antinucleari della Germania federale (che dettero origine ai Grunen), dedicandosi alla loro diffusione in Italia" prosegue. 

"Organizzò il convegno 'Un partito/movimento Verde anche in Italia' al quale parteciparono esponenti dei Verdi tedeschi e austriaci. Da questo incontro partì la formazione delle “Liste Verdi”in Italia. Lavoro che ebbe il suo epicentro a Trento, dove lui trovò amicizia e preziosa collaborazione in Marco Boato (ancora oggi punto di riferimento del movimento Verde italiano e europeo)".

"L'impegno politico si unì alla necessità di una 'conversione ecologica' capace di migliorare i rapporti tra gli esseri umani in una nuova armonia con tutta la natura circostante. Non-violenza, dialogo democratico, interdipendenza e rispetto per tutti in una società civile. Cosa direbbe oggi Alex Langer nell' assistere all'azione violenta, da parte di militari libici su motovedette armate regalate loro dall'Italia, contro migranti inermi in balia delle onde? Ripercorrendo l'evoluzione umana e politica di Langer, quale sarebbe oggi la sua azione se fosse ancora tra noi?". 

"Fu scrittore,insegnante, giornalista. Eletto rappresentante dei “Verdi” nel Consiglio Regionale del Trentino-Alto Adige, divenne poi parlamentare europeo insieme all'alpinista Reinhold Messner, impegnati in tante azioni a difesa dell'ambiente. Colpito in modo grave da asma e depressione decise di lasciare questo mondo dopo aver scritto 'Non ce la faccio più...continuate voi in ciò che è giusto'. Il Cardinale Loris Capovilla dopo la sua scomparsa disse: 'Langer ha perseguito ostinatamente la pace e, insieme, la custodia del creato. Ha inseguito con tenacia questi ideali, ne ha fatto la sua passione di vita'".

"Ricordando Langer e il suo impegno di una vita, nel pieno dell'ondata xenofoba e populista che ci attraversa, ci rendiamo conto di aver bisogno più che mai del suo insegnamento. Il concetto di conversione ecologica (stile di vita individuale  e trasformazione della società) è stato centrale nel suo pensiero e nella sua azione. Non è con le paure e le chiusure che si risolvono i problemi. Famiglie intere fuggono dalle guerre, dalla fame, dai lager libici e centinaia di loro muoiono nel Mediterraneo. Di fronte a questa realtà non si possono chiudere i porti, erigere muri, stendere fili spinati, fomentare nazionalismi e sovranismi (la storia insegna che da loro sono sempre scaturite guerre e miseria)".

"L'ambientalismo di Langer vuole essere ancora la base dell'azione dei Verdi, orientata a capire le cause delle migrazioni forzate e disperate: la mancanza d'acqua, l'inquinamento, la distruzione per sfruttamento delle risorse naturali, le diseguaglianze e le guerre che ne conseguono. A tanti anni dalla sua scomparsa, Langer è ancora presente con il suo messaggio per una nuova conversione ecologica e per una civiltà di pace" conclude il portavoce Castellazzi. 

Comunicato stampa