“È passato quasi un mese dalle elezioni presidenziali in Perù e non è ancora stato proclamato il vincitore: non posso che esprimere solidarietà al popolo peruviano e alla numerosa comunità peruviana genovese e ligure perché il rischio di mettere a rischio la tenuta della democrazia nel paese andino è molto forte. Ieri ho presentato in Consiglio un ordine del giorno che parte dal fatto che in Perù lo scorso sei giugno si è tenuto il ballottaggio per le elezioni presidenziali tra Pedro Castillo e Keiko Fujimori ma non è stato ancora proclamato il vincitore”: è quanto si legge in una nota del consigliere regionale Pippo Rossetti (Pd).
“Secondo l’Unione Europea, gli Stati Uniti d’America e l’organizzazione degli stati americani – prosegue Rossetti – le elezioni si sono svolte in maniera regolare ma tutto si è bloccato a causa ad oggi non è ancora stato proclamato il vincitore di numerosi ricorsi intentati dal candidato risultato secondo. In tale caos s’è anche fermato il processo di revisione delle schede elettorali e nelle scorse giornate si sono verificate manifestazioni di sostenitori dei due candidati che hanno contribuito ad alzare la tensione per le strade delle città peruviane. Sono state diffuse registrazioni di collaboratori dell’ex presidente Alberto Fujimori, nonché padre della candidata Keiko Fujimori che ora si trova in carcere per corruzione e abuso dei diritti umani, da cui emerge che dal carcere sarebbero intervenuti per influenzare l’andamento democratico delle elezioni. Ricordando la storia politica travagliata della nazione andina negli ultimi 40 anni, con l'ordine del giorno da me proposto il presidente della Giunta e la Giunta stessa sarebbero impegnati a farsi portavoce presso il governo affinché sia messa in atto ogni possibile azione diplomatica, coerentemente con le iniziative intraprese dall’Unione Europea, per difendere la democrazia in Perù”.
“Purtroppo ieri – conclude Rossetti – sebbene sia stato firmato da quasi tutte le forze politiche dell’assemblea regionale, Lega e Lista Sansa hanno deciso incomprensibilmente di non sottoscrivere il mio ordine del giorno e quindi non è stato possibile votarlo: l'ho depositato e ne ho chiesto l’urgente trattazione per poterlo votare il prima possibile”.
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