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Economia | 25 giugno 2021, 12:30

Candidate alla vittoria per Champions, Europa League e Scudetto 2021-2022

La nuova stagione scalda i motori

Candidate alla vittoria per Champions, Europa League e Scudetto 2021-2022

La stagione calcistica appena trascorsa ha leggermente ridefinito le egemonie del passato di alcuni club sia in Europa che in Italia. Nel nostro campionato, ad esempio, si è interrotto il dominio della Juventus durato ben nove scudetti consecutivi, in Francia il PSG lascia il posto alla sorpresa Lille e in Spagna si festeggia sì a Madrid, ma sponda Atletico. In Serie A ha trionfato l’Inter con alla guida lo stesso allenatore che aveva aperto dieci anni fa il ciclo dei bianconeri juventini, Antonio Conte, riportando l’Inter in alto dopo 11 anni. Ciò che non è cambiato nelle competizioni europee è invece il dominio di Spagna e Inghilterra, che anche quest’anno vincono e portano squadre in finale. Vediamo quali sono le possibile candidate a vincere la prossima stagione.

Le ambizioni dei club italiani

Partiamo dalle italiane e dall’Italia. Nel nostro paese c’è stato un movimento di panchine che ha visto il cambio di tre allenatori delle prime cinque classificate. L’Inter, vincitrice del diciannovesimo scudetto della sua storia e che secondo le scommesse sportive Betway rimane la favortia anche per l'anno prossimo a quota 4,50 al 22 giugno, si è infatti separata dall’allenatore Conte, puntando su Simone Inzaghi. Ci sembra difficile comunque che l’allenatore piacentino possa fare bene sia in campionato sia in Europa alla prima esperienza all’Inter, ma mai dire mai.

Gasperini è invece rimasto saldamente sulla panchina della “sua” Atalanta e parteciperà orgogliosamente alla propria terza Champions League di fila cercando un trionfo che coronerebbe un percorso magnifico a Bergamo. Nonostante Andrea Pirlo abbia portato due trofei nella bacheca bianconera, la società di Agnelli con sponsor Jeep ha deciso di affidare la guida tecnica ad Allegri, l'allenatore che era andato più vicino all’obiettivo tanto agognato dalla Vecchia Signora: la Champions League. Per i bianconeri questo sarà inoltre il “primo” anno senza Buffon, accasatosi al Parma in B.

Parlando di panchine nuove, ecco che la Roma può contare sull’esperienza vincente e internazionale di Mourinho, e l’Europa League non appare un risultato così improbabile con lo Special One in panchina, personaggio capace di influenzare media e spogliatoi avversari come solo le grandi stelle dello sport sanno fare.

Per lo scudetto in Italia ci sembra un discorso a due fra Inter e Juve, con l’outsider Atalanta e il Napoli di Spalletti che ha tanta qualità in avanti e si aspetta l’esplosione definitiva di Victor Osimhen.

Europa: Manchester City ci riprova, Bayern e Real pensano alla rifondazione? L’Atletico?

Dicevamo del “valzer delle panchine” accaduto in Serie A, ma clamorosi cambi ci sono stati anche negli altri campionati, il che influisce automaticamente sulle prestazioni europee di queste squadre. Il Real Madrid e Zidane si sono divisi, una mossa anche lecita dopo così tante vittorie in così poco tempo. I blancos ritrovano quindi Ancelotti, che ha già vinto tanto al Bernabeu. Questo cambiamento, soprattutto per la natura del contratto di tre anni, ci fa capire che c’è aria di “rifondazione” in casa madrilena: sembra difficile che Ancelotti possa arrivare in fondo in Champions e potrebbe quindi puntare tutto sul campionato.

Discorso probabilmente opposto per Simeone: dopo lo scudetto, al Cholo manca la Champions e potrebbe puntare tutto l’anno prossimo sulla competizione europea visto che sarebbe impossibile per i suoi ragazzi ripetersi in Liga. Se si parla di rifondazione a Madrid sponda blancos possiamo forse utilizzare lo stesso termine per Bayern e Barcellona. I tedeschi hanno salutato Alaba, passato proprio al Real Madrid, mentre il Barcellona ha preso Aguero sperando che l’intesa con Messi sia migliore di quella con Griezmann e, soprattutto, che dalla cantera nasca qualche altro talento per un ricambio generazionale che in Catalogna tarda ad arrivare.

Spostandoci in Inghilterra, il dominio del City in campionato non si è ripetuto in Champions League, dove proprio un’altra inglese, il Chelsea, ha sottratto il trofeo a Guardiola che non sembra essere vittima di una maledizione con i citizens. Al Manchester City non c’è però alcun bisogno di rifondare invece: arrivare secondi in Champions, primi in campionato e vincere la Coppa di lega inglese non è da tutti, anche se si punta sempre al massimo. Molto probabilmente l’allenatore spagnolo ci proverà un’ultima volta prima di dire addio al City.

Una parentesi a parte merita il PSG, che ha forse la più grande disponibilità economica nel mondo del calcio ma non riesce a massimizzare questi sforzi. Tuchel ha dimostrato di essere un ottimo allenatore ed è riuscito a vincere l’anno dopo la delusione vissuta alla guida dei parigini. Un po’ di continuità sulla panchina del PSG non guasterebbe: la ricchezza del club del presidente di beIN Media Group Nasser Al-Khelaïfi accompagnata da pianificazione e organizzazione renderebbe la squadra di Parigi una vincente per lungo tempo. La scorsa stagione i parigini hanno deluso sia in Champions sia in campionato, dove il Lille a sorpresa si è piazzato davanti ai parigini nonostante i 27 goal di Mbappè in Ligue 1.

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