“Ho appena presentato un Ordine del Giorno per agevolare la ripresa di Funivie Spa, un’azienda savonese che occupa 75 dipendenti e che è inserita in un indotto che conta ben 650 lavoratori legati alla movimentazione del fossile”.
Ad affermarlo in una nota è il consigliere varazzino di "Cambiamo!" Alessandro Bozzano sulla crisi dell'infrastruttura tra Savona e la Val Bormida.
“Le Funivie di Savona – spiega il consigliere Bozzano – sono state costruite a inizio secolo e ancora oggi sono considerate un'opera ingegneristica di primaria importanza per il supporto industriale della zona.
Attualmente l’impianto è fermo, a causa di un franamento risalente al 2019 che ha reso parzialmente inservibile la linea”.
“Lo stoccaggio del carbone e delle rinfuse dirette ad aziende di Cairo Montenotte, in parte destinate alla Italiana Coke (attualmente in procedura straordinaria) e ad altri clienti – prosegue - viene quindi completata attraverso mezzi pesanti lungo la statale di Cadibona e in parte sulla rete autostradale, con una movimentazione che ammonta a circa 250 camion al giorno”.
“Ciò provoca un grave appesantimento della viabilità della Provincia di Savona, con conseguenti e ipotizzabili ulteriori disagi su una rete già problematica.
Questa condizione di fermo dell’impianto di Funivie, inoltre, determina inevitabilmente l’obsolescenza della tecnologia impiegata, unitamente all’aumento del costo del prodotto finito destinato alla commercializzazione, con un arretramento sotto il profilo industriale della Valbormida”, sottolinea il consigliere di “Cambiamo!”.
“In qualità di membro della III Commissione (Attività Produttive, Cultura, Formazione e Lavoro) – aggiunge - ho assistito alle audizioni organizzate sul tema, approfondendo poi l'argomento con incontri personali”.
“Ho quindi depositato un O.d.g. per la discussione in consiglio regionale, sottoscritto da tutto il gruppo di Cambiamo!, con il quale si chiede al presidente Giovanni Toti e alla Giunta di sollecitare il Mims (Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile), proprietario dell’intero compendio, per procedere in tempi brevi alla nomina del Commissario di Funivie e quindi provvedere al ripristino della funzionalità impiantistica, con i denari già stanziati dal Decreto Cura Italia.
Si chiede anche di procedere con la proroga della cassa integrazione ai lavoratori, fino alla data della rimessa in pristino degli impianti”, conclude Bozzano.