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Politica | 01 giugno 2021, 19:10

Sanità Toti replica al PD: "Sbagliano interlocutore, si rivolgano al Governo"

Il governatore, con delega alla Sanità, definisce la polemica sollevata "strumentale" dai dem sui fondi non spesi

Sanità Toti replica al PD: "Sbagliano interlocutore, si rivolgano al Governo"

“Il Partito Democratico solleva l’ennesima polemica strumentale, ma sbaglia interlocutore: anziché attaccare la Giunta, dovrebbe rivolgersi al governo che solo ora ha riconosciuto la correttezza delle richieste avanzate dalla Regioni in termini di risorse per il post emergenza Covid, dopo oltre un anno dalla loro assegnazione. Per questo motivo Regione Liguria non ha omesso di utilizzare le risorse disponibili ma è stata posta in condizione di allocare le risorse sulla base di un fondamento giuridicamente valido”.

Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti risponde alle critiche avanzate da un consigliere regionale del Pd (leggi QUI).

Alisa spiega che la Liguria, come la quasi totalità delle regioni, non ha potuto utilizzare al 100% le risorse Covid assegnate a causa delle rigidità imposte dalle norme, per le quali è stata chiesta più volte maggiore flessibilità di impiego. In particolare sulle liste di attesa, il D.L. 104 del 14. 08.2020, convertito in legge 126/2020, stabiliva il possibile utilizzo delle risorse dal 14 agosto 2020 in poi, periodo che ha coinciso con il progressivo aumento della curva pandemica fino al picco della seconda ondata. Per questa ragione non è stato possibile impiegare interamente le risorse disponibili entro il 31 dicembre scorso 2020.

L'articolo 26, comma 3 del DL 73 del 25 maggio 2021 stabilisce inoltre che le risorse per la riduzione delle liste d'attesa (di cui all'art. 29 comma 8 del DL 104 del 14.8.2020), siano utilizzabili per la stessa finalità nel 2021: per la Liguria si tratta di circa 7 milioni di euro che saranno utilizzati già dalle prossime settimane sulla base del piano aggiornato delle liste d’attesa, in fase di ultimazione, con la possibilità anche del coinvolgimento delle strutture private accreditate per aumentare l’offerta nelle aree assistenziali maggiormente critiche.

Per quanto concerne le altre risorse, l’art. 26 comma 4 del D.L. 73 del 25 maggio 2021 ha consentito, dopo oltre un anno di costante e ostinato lavoro delle Regioni, di flessibilizzare l’utilizzo di quelle contemplate dai Decreti legge 14, 18, 34 e 104/2020 che non potevano essere impiegate se non per le specifiche destinazioni previste, con conseguenti accantonamenti forzati sui bilanci.

Comunicato stampa

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